Lunedì sera sotto i riflettori, partita di Serie C allo stadio Adriatico di Pescara come conclusione del mio breve viaggio lungo la costa omonima. Avversario il Pineto Calcio, di cui non so molto, soprattutto per quanto riguarda curva, ultras e tifosi. In anticipo avevo saputo che lì non ci sono gruppi ultras consolidati o di lunga tradizione, ma qualche tifoso sarebbe sicuramente arrivato, anche in ragione della breve distanza tra le due città. Per quanto riguarda Pescara, invece, a partire dallo storico gruppo dei “Rangers”, mi è ovviamente tutto molto noto, compreso il fatto che continua la loro guerra (nemmeno tanto) fredda contro il presidente Sebastiani, cosa che comunque non avrebbe in alcun modo influito sul sostegno attiva alla squadra.

Ingombrante il carico d’emozione con cui varco l’ingresso per il campo. Dopo un breve giro, attraverso metà dello stadio e mi posiziono in diagonale davanti alla curva di casa. Manca circa un’ora all’inizio della partita ma non c’è ancora nulla in entrambe le curve che indichi la presenza degli ultras. Ma dopo che alcuni striscioni fanno capolino nel settore ospiti e si alzata una prima bandiera quando manca ancora una mezz’ora al fischio d’inizio, come un riflesso condizionato anche nella curva di casa si vedono i primi movimenti. Vengono attaccati gli striscioni e, con mia grande gioia, appare anche lo striscione centrale dei “Pescara Rangers” mentre qualche momento dopo, poco prima dell’inizio della partita, il coro sulle note di “Gente di mare” a ugole spiegate, accompagnato da una sciarpata, mi mostra subito e inequivocabilmente la forza vocale della curva.

Da straniero, solo in quest’occasione scopro la presenza di un altro gruppo nei Distinti, molto compatto e accomunato dall’abbigliamento “total black” che si riconosce sotto il nome di “GraPes”. Anche loro non sfoggiano bandiere o striscioni all’inizio della partita, ma quando i giocatori scendono in campo, subito vengono intonati cori di protesta per le note questioni societarie. Solo nel settore ospiti di fronte, dove si radunano circa un centinaio di tifosi del Pineto Calcio, si vedono diverse bandiere in alto con lauto anticipo. Questo quadro cambia totalmente dopo circa dieci minuti, quando tutti gli striscioni vengono definitivamente srotolati, le bandierine alzate al cielo e sventolate e inizia il vero sostegno alla squadra, sia in curva che nei distinti.

Oltre alle bandiere sempre in movimento, battimani intensi, cori forti e ogni tanto una torcia (anche in zona “GraPes”) contribuiscono a creare un tifo continuo e soprattutto intenso. La squadra di casa, spinta da questo, guadagna supremazia territoriale e baldanza sul campo, pur tuttavia senza trovare la via del gol. Scenario speculare sugli spalti, dove i tifosi del Pineto, per rispondere allo strapotere dei locali, puntano giusto sullo sventolio continuo delle loro bandiere…

All’inizio del secondo tempo, mi sposto dalla parte opposta per prestare un po’ di attenzione al settore ospiti. Non riesco proprio a classificarlo con precisione dall’esterno, il gruppo mi sembra abbastanza omogeneo e sorprendente dal punto di vista dell’atmosfera, con megafono, striscioni (“Vecchia Guardia” e “Pinetesi”) e bandiere. L’effetto si intensificato quando il Pineto passa sorprendentemente in vantaggio, grazie a un calcio di rigore.

Torno successivamente dall’altra parte dello stadio, per vivere il finale di partita di nuovo davanti alla curva di casa. Il Pescara cerca invano il pareggio, con l’atmosfera che tuttavia rimane molto intensa; solo negli ultimi 10-15 minuti si è nota montare tensione e successivamente delusione che riducono un po’ la potenza dei cori. Ciononostante, dopo il triplice fischio che non porta novità, la squadra viene ugualmente invitata sotto la curva, e qui salutata, applaudita e incoraggiata prima di rientrare negli spogliatoi; stesso sostegno che l’undici biancazzurro riceve anche dai Distinti.

Torno verso il mio hotel abbastanza tranquillo e appagato: come i tifosi del Pineto, sicuramente soddisfatti dal successo un po’ inaspettato contro i loro fratelli maggiori della vicina Pescara, anche io me ne vado contento per una partita che è stata in grado di soddisfare tutte le mie aspettative, soprattutto in un lunedì sera e in una sfida nella quale, considerato un avversario che, con tutto il rispetto, non mi era così noto, non credevo di certo di vedere tanta passione e partecipazione.

Jürgen De Meester