In un’era in cui sono i social a fare da padrone, non bisogna stupirsi quando anche personaggi di primo piano si affidano a questi mezzi per comunicare con l’esterno. È altrettanto ovvio che questa modalità genera incomprensioni ed offre spesso meno spunti di riflessione di quelli che si prefigge.

Ormai su internet tutti possono scrivere di tutto e spesso e volentieri si viene a creare un indistinto caos in cui nessuno sembra più responsabile di quello che si è scritto o di quello che si è detto. Ovviamente ci sono le eccezioni ed è difficile smentire quando metti la faccia e scrivi un post su un profilo social personale ed anche se poi provi a rimediare eventuali strafalcioni, è certo che qualche critica te la prendi comunque.

È esattamente ciò che è successo al presidente dell’Arezzo Mauro Ferretti che proprio in un suo post pubblicato su Facebook ha dapprima rassicurato i tifosi amaranto sulla solidità economica della società, poi ha espresso il suo punto di vista sull’uso dei giovani nelle squadre di serie C ed infine ha fatto una tirata d’orecchie alla città per i pochi abbonamenti sottoscritti dagli sportivi, terminando il post con un paragone con le città, ed i rispettivi bacini d’utenza, di Siena, Pisa e Livorno. Apriti cielo, ultras e sportivi aretini sono scesi sul campo di battaglia desiderosi di avere un confronto con il presidente, accusandolo di scarso rispetto per un pubblico che nella scorsa stagione, ha fatto dignitosamente la propria parte, sia in casa sia in trasferta.

La diatriba tra presidente e tifosi ha vivacizzato la settimana antecedente la trasferta degli amaranto in quel di Piacenza e come era lecito attendersi, la Curva Sud ha manifestato il proprio disappunto sia a parole, sia con qualche eloquente striscione. Aretini che, infatti, oltre ai cori riservati alla squadra, non hanno mancato di esporre a lettere cubitali il proprio disappunto anche in maniera ironica: lo striscione “Quei pochi rimasti!” è un segnale di come la Curva voglia tutelare sia il proprio pensiero, sia la propria posizione all’interno del tifo amaranto.

Tra le altre cose, i presenti all’interno del settore ospite, sono tutti ultras che dietro le loro pezze come sempre curatissime, hanno dato vita ad un tifo che si è fatto sentire per buoni tratti della gara e come da tradizione, il calore si è affiancato al colore, con diverse bandiere a due aste di pregevole fattura.

Sull’altra sponda i piacentini si sono ritrovati dietro le loro insegne, qualche bel battimani ben fatto ed un bandierone che ha accompagnato spesso e volentieri i cori sono i fattori da segnalare. Qualche offesa verso i dirimpettai prontamente ricambiata, più per tradizione e territorialità che per una sentita antipatia reciproca. Alla fine saranno proprio i piacentini ad esultare, visto che la loro squadra si imporrà per 2-1 sull’Arezzo, conquistando la prima importante vittoria in una stagione che sembrava iniziata fra più di qualche incertezza dal punto di vista tecnico-tattico.

Testo di Valerio Poli.
Foto di Sauro Subbiani.