Gli storici concordano a voce unanime: la vittoria dalla Repubblica, nel referendum del ’46, fu merito dell’Emilia-Romagna, vero e proprio serbatoio di voti in chiave anti-monarchica.

E dove altro passare le ventiquattr’ore della Festa della Repubblica (purtroppo cascate di domenica) se non nei territori dove la Repubblica fu maggiormente voluta, se non proprio “imposta” a mo’ di plebiscito? La perfetta chance la offre la serie C: unico campionato italiano, dopo la finale playoff di cadetteria e la poule scudetto dei Dilettanti, a non aver ancora chiuso  i battenti.

La presenza ospite

Di fronte, nei quarti di finale, due emiliane doc. O meglio: una emilianissima (con un tocco di Lombardia) l’altro ibrido, per metà bolognese (ma certuni storcerebbero il naso…) e metà romagnola. Morale della favola: allo stadio “Garilli” c’è la sfida tra i biancorossi del Piacenza e i rossoblù di Imola; ultimo avamposto, questo, della provincia di Bologna. Teoricamente: perché di fatto, per parlata e cultura, trattasi già di un feudo romagnolo.

Ma passando al calcio giocato: dopo la gara d’andata, finita 2-0 per i piacentini, la qualificazione per i biancorossi sembra poco più di una formalità. Ci sono due risultati su tre a disposizione. Anzi: due e mezzo. Perché l’Imolese, per la peggior posizione in classifica, per passare dovrebbe vincere 0-3. Mica facile, in casa di una squadra con più di un piede in B fino all’ultimo minuto di regular season; ma nel calcio, si sa: mai dire mai.

Cala il sole sul Garilli

Dicevamo: è il 2 giugno. Festa della Repubblica e non solo: climaticamente è il primo anticipo d’estate. E finalmente, vien da dire. Mezza regione è diretta verso il mare (cioè la riviera romagnola) e in pochi, pochissimi, fanno il percorso opposto: verso nord, risalendo la via Emilia. Il sottoscritto è tra questi. Si gioca alle 20 e 30: col sole al tramonto e il caldo ancora forte.

Capitolo curve: quella di casa trabocca colori e passione: il sogno-cadetteria è ancora vivido, nonostante la grande delusione di Siena; da Imola, qualche centinaio di supporter: e l’impressione generale di non crederci più, dopo un anno comunque ad altissimi livelli (miglior campionato di sempre della truppa santernina).  In generale, per la cronaca, gli spettatori del Garilli si attesteranno sulle 7mila unità.

La partita, in breve: Rossetti tiene viva la speranza, ma Ferrari pochi minuti dopo rimette le cose a posto. Il rigore realizzato nel finale da Giuseppe Giovinco (fratello di Sebastian), serve solo per gli almanacchi. L’Imolese vince, ma esce: a testa alta, con la certezza di un campionato condotto sopra le aspettative, a cui dar seguito l’anno prossimo. Per il Piacenza il primo passo verso il sogno, strappato da Mancosu e l’Entella a tempo scaduto solo poche settimane fa: con il Trapani, ora, ad ergersi come ultimo ostacolo per il paradiso. Quella serie B abbandonata otto anni fa, accarezzata di recente e sogno non troppo proibito di questo giugno 2019.

Stefano Brunetti