Si prospetta un posticipo serale molto allettante e gradevole: al “Leonardo Garilli” di Piacenza questa sera di scena saranno i neroazzurri del Pisa. Essendo un giorno lavorativo cerco di raggiungere il capoluogo emiliano anticipatamente per non incappare nel traffico serale, invece il raggiungimento risulta essere semplicissimo e più celere del dovuto: uscita Piacenza sud, tangenziale e in un batter d’occhio mi trovo già allo stadio, dove i vari lampeggianti in funzione pattugliano e controllano le zone limitrofe in attesa dei tifosi ospiti.

L’arrivo dei primi tifosi neroazzurri è salutato dai padroni di casa con vari tipologie di insulti in maggioranza inerenti il senso politico. Pian pianino i tifosi prendono posto sugli spalti e i presenti di questa sera, sia da una parte che dall’altra, sono tutti tifosi che ce la mettono tutta per cantare e sostenere i propri beniamini: gli occasionali oggi saranno rimasti sul divano.

La serata è leggermente fredda, a rendere la cornice tipicamente invernale manca solamente la nebbia che viene però creata dai due settori con accensioni di torce per salutare l’inizio di partita. Viene osservato anche un minuto di “riflessione” per gli adesivi laziali raffiguranti Anna Frank con la maglia della Roma, e gli ultras di casa rispondono intonando l’inno di Mameli.

In campo partita bruttina con tante situazioni gol clamorosamente sbagliate, il vero e unico spettacolo risulterà dunque quello fornito dalle due curve: i Piacentini risultano cresciuti numericamente dopo la ripartenza dalla serie D, molti dei loro cori, forse anche in virtù dell’avversario odierno, sono di stampo politico, seppur l’incitamento al Piacenza non manchi. Non sono proprio clamorosamente entusiasmanti dal punto di vista del tifo, ma alcuni loro cori sono belli e molto originali, colorano il settore con qualche bandiera e mi lasciano comunque soddisfatto e con la voglia di poterli prima o poi rivederli all’opera.

I pisani, veramente in gran forma, sono circa 350 che, considerando il giorno lavorativo, non è male come numero. Lo sventolio delle bandiere è costante per tutti i 90 minuti, mai una sosta nemmeno nel sostegno al loro Pisa. Bellissima soprattutto la sciarpata sulle note di una canzone di Gianna Nannini, con le sciarpe stese e poi tutti avanti e indietro simultaneamente: veramente un bellissimo effetto scenico.

Da segnalare, da entrambe le parti, l’accensione di torce a livello industriale: era davvero da tempo che non ne vedevo cosi tante.

Giovanni Padovani.