Primo maggio, festa dei lavoratori che occasionalmente capita di domenica, il che per me significa andare in un’altra città, vedere un’altra partita, stare a contatto con altre realtà sia sociali che culturali e, perché no, anche calcistiche.

Mi ritrovo così a Fabriano, dove si disputerà l’attesissima (almeno da parte ospite) finale play off dell’Eccellenza marchigiana, la cui vincente andrà alla lotteria degli spareggi nazionali per un posto in serie D.

Il Fabriano ha saltato un turno nei play off regionali essendo arrivato secondo in classifica, staccando di oltre dieci punti la quinta in classifica. La Biagio Nazzaro Chiaravalle (il cui nome è in onore di un famoso pilota di moto e auto deceduto in una gara automobilistica nel 1922, stesso anno di fondazione del club), ha vinto il primo turno dei play off in casa del Tolentino, classificatosi terzo, conquistando questa prestigiosa finale.

A Fabriano il calcio non è andato mai così tanto di moda, i fabrianesi hanno sempre preferito il basket, con la locale squadra che in passato ha avuto diversi trascorsi in A1, anche se ora è caduta in disgrazia precipitando fino alla serie C nazionale. Per di più questo sodalizio è stato costituito da poco, dalla fusione tra il Fabriano (seconda squadra cittadina, dato che esiste la più famosa Fortitudo Fabriano scesa fino alla Prima Categoria) ed il Cerreto di Cerreto d’Esi, un paesino limitrofo.

Quest’oggi allo stadio comunale ci saranno circa 4-500 tifosi di cui quasi 200 ospiti. Ero molto curioso di vedere in azione gli ospiti, in quanto novità assoluta per il sottoscritto, anche se me ne avevano parlato molto bene nell’ambiente dilettantistico e delle serie minori. Prendono posto in tribuna ed attaccano le loro pezze, molto ben fatte, iniziando subito a cantare.

Nonostante Chiaravalle sia un paese di quasi quindici mila abitanti, a Fabriano si presenta un discreto numero di ultras, alcuni in età avanzata ed altri un po’ più giovani: insomma, ho visto “belle facce” per trattarsi di una realtà ultras di un piccolo paese.

A livello coreografico fanno una piccola sbandierata, anche se con poche bandiere, poi durante la gara il loro tifo sarà veramente su alti livelli con cori continui, tantissimi battimani e treni. Tifo tipicamente “alla veronese” con cori secchi, uso abbondante dei battimani e diverse sciarpate eseguite che mi hanno, appunto, fatto sovvenire questa definizione di “veronesi delle Marche”, se mi si consente e perdoni la licenza.

Da segnalare la bella esultanza al gol, avvenuto al quindicesimo della ripresa con un gran colpo di testa del numero 9, che ha fatto letteralmente impazzire la tifoseria biagiotta e quella al triplice fischio finale, che si è protratta ben oltre il novantesimo, con la squadra anch’essa sotto al settore ad esultare insieme ai propri tifosi.

Per i padroni di casa solo tifosi che seguono la partita seduti ed in silenzio, se si esclude una fastidiosa trombetta che veniva ogni tanto suonata. L’unica nota di colore in un bandierone appeso alla balaustra. I rossoblu ospiti hanno praticamente giocato in casa. Adesso, negli spareggi nazionali, se la vedranno al primo turno con i laziali dell’Anzio, per un incontro molto interessante anche dal punto di vista ultras.

Marco Gasparri.