Per la mia prima volta al “Donato Curcio” di Picerno scelgo la sfida fra i rossoblù locali contro un’avversaria, il Catania, con una tifoseria con la T maiuscola. I catanesi, in quest’occasione, approfittando della trasferta libera e senza restrizioni, si presentano in Basilicata al completo di tutti i gruppi. Evento ormai sempre più raro di questi tempi, dove non si cerca nemmeno più il pretesto di una rivalità per chiudere un settore ospiti, ma lo si fa a prescindere, accanendosi contro forse l’ultima forma di aggregazione sociale. Gli individui divisi e isolati nei loro salotti, davanti alla tv, probabilmente sono più redditizi.

Al mio ingresso in campo mi colpisce molto l’impianto di Picerno che, nonostante non sia grandissimo, è comunque un vero e proprio gioiellino, dotato di una tribuna coperta, nuovissima e tenuta molto bene dove, nel settore distinti (in pratica la parte più laterale della stessa) si raccoglie la tifoseria di casa. C’è inoltre una tribuna più piccola di fronte, sempre coperta e con tutta l’attrezzatura all’avanguardia a servizio della stampa, infine la chicca finale: quel settore ospiti che sono stati costretti a costruire per adempiere ai requisiti della Lega Pro, ma che – parere personale – è davvero perfetto per le tifoserie che vi giungono in visita, sia per la sua conformazione che è praticamente un angolo quasi attaccato al campo, sia a livello fotografico.

Qui i catanesi sfoggiano la solita generosa prestazione, condita dall’immancabile mix di voce e battimani, coordinati da un paio di tamburi, per l’occasione montati nella parte bassa del settore, mentre bandierine, bandiere e due aste, assieme all’immancabile e abbondante pirotecnica, hanno conferito colore e movimento alla loro presenza, nello specifico quantificabile in 197 spettatori, secondo fonti giornalistiche.

Presenti come sempre i tifosi di casa, dietro lo striscione “Ultras Picerno” e la pezza “Picernesi”, si segnalano in particolare per uno striscione e a fine gara possono esultare per il pareggio raggiungo proprio a pochi minuti dallo scadere, mentre ovviamente tanta è la delusione per gli ospiti, partiti per una stagione da protagonisti e invece ritrovatisi a fare i conti con una realtà ben diversa.

Testo di Emilio Celotto
Foto di Emilio Celotto e Pier Paolo Sacco