Campionato che ha del grottesco quello del girone C di Serie C, con Taranto e Turris escluse a stagione in corso, ammazzando ogni velleità di competizione e persino di regolarità se vogliamo. Da un lato la versione calcistica della Signora con la falce, al netto dell’ovvia solidarietà ai tifosi per lo scempio subito, avrebbe anche fatto un favore al Latina e ai suoi tifosi, ma per questi ultimi c’è davvero poco da essere felici.

Il 2024-25 già di suo non era cominciato nel migliore dei modi, con la presentazione del nuovo stemma societario mal digerito dal tifo organizzato nerazzurro tanto quanto le nuove maglie, cose che avevano contribuito ad aprire le prime crepe. Poi ad avvellenare ulteriormente il pozzo, ci ha pensato l’andamento della squadra in campo che è stato a dir poco altalenante, per usare un eufemismo, tanto che proprio in questo match fa esordio il nuovo tecnico Alessandro Bruno, il terzo di una tormentata annata che subentra a Boscaglia, a sua volta arrivato all’undicesima giornata per rilevare Padalino.

Per fortuna, al “Curcio” di Picerno arriva una vittoria importantissima grazie alla fulminea apertura delle marcature di Ciko al 2′, messa poi al sicuro dal raddoppio di Bočić al 66′, favorito anche dall’espulsione di Merelli che aveva lasciato il Picerno in dieci uomini. Solo per le statistiche il goal al 92′ di Bernardotto su rigore che arriva troppo tardi per cambiare l’equilibrio della gara.

Poco da esultare per i tifosi del Latina che, addirittura, dopo essere arrivati a gara in corso, hanno lasciato anzitempo vuoti i gradoni facendo anticipatamente ritorno a casa. A scandire la loro presenza (quantificabile a una ventina di unità) due striscioni: “Presenti per mentalità” sottolinea il motivo del loro arrivo in loco, unitamente alla pezza “Per chi va a firmare”; prima di andare via a fine primo tempo, invece, lasciano sugli spalti il messaggio “Assenti per dignità”. Una protesta dal forte valore simbolico e di fronte alla quale la società dovrà irrimediabilmente rispondere con maggiore concretezza, nel prossimo futuro, messa in cantiere questa salvezza a cui manca solo la matematica ma che è onestamente poco per una piazza come Latina.

Sono 641 gli spettatori complessivi nello stadio picernese, numeri forse non altisonanti ma commisurati alla dimensione di questa piccola piazza di soli 5.500 abitanti. Il calcio non è però questione di mera grandezza e la compagine del presidente Curcio lo dimostra alla perfezione, protagonista dell’ennesima annata di buon livello, anche se ne ha vissute ancora di migliori. Bene anche i suoi tifosi, che nell’angolo destro della tribuna si raccolgono dietro le pezze di Ultras Picerno, Picernesi, ecc. rendendosi autori di un tifo vivo sin dai primi minuti di gioco e che si fa sentire, anche qui, al di là delle spicciole valutazioni numeriche. Non smettono mai di cantare, neanche dopo aver subito i due gol e se anche la tortuosa lotteria dei playoff (a cui sono già matematicamente qualificati) non dovesse essere prodiga di soddisfazioni per loro, ritrovarsi un altro anno in C sarebbe comunque una gran bella vittoria. Per loro e per una società che lavora a modo, in una categoria dove, come già detto, anno dopo anno cadono come mosche tante squadre gloriose per mano di dirigenze a dir poco allegre.

Foto di Pier Paolo Sacco