Il Monopoli dei miracoli crolla a Picerno, dove i padroni di casa si confermano ancora una volta autentica rivelazione del campionato. I pugliesi arrivavano in terra lucana con il chiaro intento di portare a casa i tre punti e tenere vivi i sogni di promozione diretta in serie B ma hanno per l’appunto dovuto fare i conti con una compagine con l’argento vivo addosso.
Il match si è disputato nell’accogliente stadio Donato Curcio di Picerno, recentemente inaugurato che, dopo i lavori di ammodernamento, ha preso il nome proprio del patron della squadra per poi aprire le proprie porte alla comunità locale. Donato Curcio rappresenta una delle tante storie di italiani che, dopo aver trovato fortuna in America, ha deciso di regalare alla sua vecchia terra le gioie del calcio, portando un piccolo centro di poco più di 5 mila abitanti nella terza serie. Il “magnate” oltre a finanziare la squadra locale ha infatti contribuito agli stessi lavori di adeguamento dello stadio con un contributo di circa un milione di euro e di “conseguenza” si è intitolato da sé l’impianto, scelta alquanto strana o per lo meno poco scaramantica, se si pensa che normalmente stadi, vie o parchi vengono intitolati a defunti e non a personaggi ancora in vita.
Lo stadio comunque, nonostante le limitazioni imposte alla capienza presenta un bel colpo d’occhio; i ragazzi di casa che si raccolgono dietro lo striscione Ultras Picerno provano a spingere la squadra alla vittoria. Ai lucani non manca tanto la voglia quanto la tradizione, che spesso diventa il vero valore aggiunto, caratteristica che delimita i confini tra tifoserie blasonate e curve emergenti.
Da Monopoli giungono circa 50 tifosi, presenti però solo i ragazzi della gradinata che, dall’inizio del campionato, differentemente rispetto a quanto scelto da molte tifoserie Italiane, hanno deciso di seguire sempre i propri beniamini laddove possibile. La loro prestazione risulta convincente e in controtendenza con la prestazione offerta dai propri atleti in campo usciranno dagli spalti vittoriosi, con il doppio vantaggio dei padroni di casa che paradossalmente li carica maggiormente. Durante il match trovano anche l’occasione per ricordare “Mazzuett”, ultras biancoverde dei CSM scomparso proprio un anno fa. Da segnalare infine il bel gesto degli ospiti che dopo lo svarione del proprio portiere, reo del gol del 3-0 del Picerno, anziché fischiarlo lo rincuorano e lo spronano, l’esatto contrario di quel che invece normalmente avrebbe fatto il tifoso “normale”, quello con cui poi i vertici del calcio vorrebbero sostituire gli ultras.
Tra le due tifoserie non si sono registrati episodi di cronaca a al triplice fischio entrambi i gruppi, dopo aver salutato la propria squadra, hanno ripiegato gli striscioni e fatto ritorno a casa.