Premessa doverosa e ogni volta ribadita: non sono un conoscitore delle tifoserie del pallone a spicchi perciò le mie informazioni sono per forza di cose di seconda mano. Le mie competenze, a grandi linee, si fermano ai gruppi maggiori del panorama nazionale che per curiosità e per esperienza diretta ho potuto in questi anni seguire. Introduzione quanto mai necessaria per non spingermi a definire in modo perentorio l’assenza di questo pomeriggio della tifoseria ospite. Anche tra i padroni di casa c’era chi ventilava la possibilità di una qualche presenza da Legnano ma c’era anche chi la escludeva quasi a priori. Alla prova dei fatti il partito di quest’ultimi si rivela vincente, la curva ospite resta desolatamente vuota nonostante, così mi raccontano, nella partita di andata non tutto filò liscio e qualche reciproca offesa volò anche in maniera piuttosto continuativa.

Incontro che almeno sulla carta si presenta quanto mai indecifrabile, la Pielle è sulla vetta della classifica ma la squadra ospite è tra quelle più ostiche perciò il pubblico potrebbe giocare la propria parte. Alla fine Livorno risulta sempre avanti agli avversari, in alcune fasi dell’incontro anche in maniera schiacciante, segno di una serata dove gira tutto per il verso giusto per i padroni di casa.

Personalmente ormai ho iniziato ad apprezzare il variegato pubblico del palazzetto. La vicinanza al parquet favorisce l’interazione con i protagonisti e le varie offese all’avversario di turno arrivano al destinatario senza troppi problemi: in questa serata, sul podio degli insulti ricevuti sale di diritto tale Marino, giocatore dei Knights che nella partita di andata si era macchiato di un comportamento ritenuto poco signorile.

Ad inizio gara in curva scende il bandierone copricurva, ormai un classico di tutte le partite, bello l’effetto scenico ma ormai la ripetitività del gesto fa mancare quell’eccezionalità che meriterebbe. Il palazzetto è bello pieno, a parte il settore ospite come detto vuoto, il resto vede pochissimi seggiolini liberi ed in Curva Sud, tempio del tifo biancoazzurro, le file di persone in piedi nella parte alta si sprecano, segno che c’è chi oltre a gustarsi la partita, vuole incidere sul risultato ed offrire il proprio apporto vocale alla squadra. Il tifo vive di fiammate ed ormai ho imparato che l’andamento dell’incontro incide in maniera sostanziale sul sostegno che offre il pubblico: a parte i tifosi più caldi che risultano continui nel produrre i cori, molte persone si lasciano trascinare solo nei momenti topici dell’incontro oppure dopo la segnatura di un canestro, ma fortunatamente il basket è uno sport veloce, contraddistinto da cambi di campo continui ed il tifo non risulta troppo frammentato.

Bello caldo il palazzetto anche in questa serata insomma, vuoi per le offese al giocatore Marino, vuoi per le offese alla squadra ed ai tifosi assenti, vuoi anche per il costante sostegno alla squadra che sembra un rullo compressore. Dopo qualche anno sento nuovamente il coro “Dove sono gli ultras?”, in passato intonato negli stadi di calcio anche a sproposito verso presenze minime ma comunque da elogiare, mentre in questa serata non si può non dire che sia pertinente visto che nessun ospite è presente.

Al termine della partita vinta dalla squadra di casa, solita invasione sul parquet, i bambini a chiedere il “cinque” ai propri beniamini, mentre qualche adulto fa festa già pregustando l’imminente derby tra le due squadre di Livorno, un evento che ha già acceso la febbre di basket in città.

Valerio Poli