È una di quelle partite che vorresti raccontare dalla fine, dalla gioia incontrollata di una parte dello stadio, dalla rabbia dell’altra parte, dal misto di sensazioni degli spettatori ma anche dal risultato sul campo e dal comportamento a fine partita delle due squadre.

Vorresti inserire solo le foto, boicottare per una volta il testo e dire semplicemente di vedere le immagini e fantasticare sul resto, tanto con un buon margine di errore non si distorce la realtà. E invece parto dal principio, dalla corsa ad accaparrarsi un biglietto, dal solito teatrino dei settori inagibili, poi agibili per metà, poi finalmente agibili. E in partite come questa la difficoltà ad acquistare il biglietto lascia a casa molti possibili spettatori ma non fa desistere lo zoccolo duro delle due tifoserie, con gli ospiti che un paio di giorni prima del match dichiarano senza tanti giri di parole che anche senza il tagliando si sarebbero mossi alla volta della città della Torre.

La coreografia aretina

Ripicche, prese di posizioni, decisioni cervellotiche, ad un primo colpo d’occhio mi pare che l’Arena Garibaldi sia bella piena anche se non gremita, del resto si parla di meno di diecimila biglietti disponibili a fronte di uno stadio che ai tempi della serie A faceva registrare circa venticinquemila spettatori, ma anche in questa serata mi par di capire che più di una persona abbia aggirato l’ostacolo del biglietto. Sottigliezze, l’importante è esserci e partecipare all’evento, specie in una partita di ritorno che è sempre quella decisiva e perciò più carica di attese.

Se il pubblico di casa, forte del vantaggio acquisito nell’incontro disputato ad Arezzo, appare molto ottimista nel passaggio del turno, gli ospiti giocano tutte le carte a loro disposizione ed incitano la squadra nei giorni antecedenti la gara durante gli allenamenti. Striscioni, torce, battimani, la Curva Sud conferma la propensione a lottare fino alla fine e questo messaggio viene trasferito alla squadra.

La Nord avvolta nel fumo

L’Arena Garibaldi è un catino ribollente di tifo, il prepartita è solo l’antipasto di un pranzo abbondante nelle porzioni e di altissima qualità. Le due tifoserie caricano le rispettive squadre e non mancano di ribadire la poca stima reciproca. Una volta rientrate le compagini negli spogliatoi, si attende solo la loro nuova uscita dal tunnel per esibire le due coreografie. La Curva Nord sfodera l’ennesimo spettacolo della stagione, questa volta vengono usate delle strisce multicolore con uno striscione nella parte bassa che racchiude tutta la curva; a contorno di tutto ciò, viene organizzata una imponente fumogenata che fa sospendere pure la partita per qualche decina di secondi.

La vena creativa degli aretini è una qualità riconosciuta ed è indiscutibilmente uno dei punti di forza della Curva Sud che anche in questa serata, pur giocando in trasferta, si cimenta in una coreografia non semplicissima ma dal risultato inappuntabile, con bandierine e cartoncini che non fanno una sbavatura e con due striscioni, uno nella parte bassa del settore e l’altro in quella alta, con impressa una bella frase.

Sulla querelle biglietti: inappuntabili!

Partenza ottima, colore al massimo, curve che mettono in mostra due belle coreografie e tifo che può partire senza freni inibitori. Ed entrambe le tifoserie continuano sul solco tracciato, sia aretini che pisani non si fanno mancare nulla, i cori sono al top, il sostegno continuo, la partecipazione dei presenti quasi sempre al massimo.

La curva di casa può contare su numeri importanti ed un’organizzazione ormai capillare, la gradinata è una valida spalla e questa sera, oltre a qualche coro ed a numerose bandiere, viene accesa pure una torcia, segno di una partecipazione attiva, costruttiva ed in alcune fasi della partita anche incisiva. Curva Nord che esibisce come sempre i numerosi bandieroni, di tanto in tanto si accendono pure alcune torce ed infine la sciarpata, nonostante la temperatura estiva, viene eseguita da tutta la curva, senza distinzioni di sorta.

Mani, bandiere, voce

Aretini invece per l’occasione non si fanno mancare nulla, un paio di tamburi a metà settore, numerosi bandieroni nella parte bassa e tanta voce. Il tifo è un rullo compressore visto che praticamente tutti i presenti partecipano attivamente al sostegno alla squadra. In zona Fossa vengono accese numerose torce nel corso della partita ma il colore è offerto pure dalle tante bandiere a due aste e da un paio di sciarpate che sono degne di nota. Come se non bastasse questo, alcuni striscioni, veramente azzeccati, mettono nero su bianco il pensiero, mai banale, della Curva Sud.

La partita sul terreno verde non è bella ma è emozionante, il risultato della partita di andata fa la differenza con l’ Arezzo che ad un certo punto dell’incontro deve necessariamente fare la partita e con il Pisa che una volta segnata la rete del vantaggio, mira giustamente a far scorrere le lancette dell’orologio. L’Arezzo non molla anche se deve incassare la sconfitta e con essa l’uscita di scena da questi play off ma gli ultras amaranto dedicano alla squadra un tributo di applausi e stima che è il giusto premio allo sforzo prodotto. I giocatori si portano sotto il settore, tra qualche maglia che passa al di là della vetrata e qualche pacca sulla spalla. C’è il tempo di veder versare qualche lacrima ai giocatori e c’è pure il tempo per l’esposizione di un paio di striscioni, uno diretto proprio ai protagonisti in maglietta e pantaloncini, l’altro per i rivali odierni.

Appuntamenti postumi

Festa grande per i locali, festa che prosegue fuori l’impianto, per le strade cittadine. Ora la serie B è ad un passo, il prossimo avversario è quella Triestina che non è avara di ricordi.

Resta la certezza di una serata vissuta tra mille emozioni, con due tifoserie che hanno offerto uno spettacolo entusiasmante che dimostra come il tifo di casa nostra abbia poco da invidiare a quelle tifoserie estere prese molte volte a modello. Eppure c’è chi nella terza serie italiana è capace di mettere in campo calore, colore ed una maturità che deriva da una storia ormai pluridecennale. Per quanto offerto sui gradoni in questa doppia sfida, aretini e pisani meriterebbero insieme il salto di categoria.

Valerio Poli