Ambiente carico come può essere carico un ambiente in una partita di ritorno dei play off di serie C. Comprensibile la caccia al biglietto, sia da una parte che dall’altra, frenetiche le preparazioni per l’evento e tifoserie su di giri per poter spingere le rispettive squadre a centrare l’obiettivo del passaggio del turno. Il risultato della partita di andata mette in leggero vantaggio la formazione di casa ma come si dice in questi casi, sarebbe letale speculare sul pareggio conquistato in trasferta.

Stadio che presenta un colpo d’occhio veramente bello, la vicinanza tra Carrara e Pisa favorisce l’affluenza degli ospiti cosicché l’intero impianto presenta una cornice di pubblico molto più che apprezzabile e a prima vista direi che in entrambe le curve ci siano più persone del previsto.

Particolare della coreografia carrarese

Se entriamo nell’ottica del calcio inteso come sport popolare a misura dell’appassionato, direi che pagare un prezzo equo del biglietto ed avere diritto all’acquisto di esso, siano condizioni fondamentali per potersi fidelizzare a uno sport che di stagione in stagione mette in risalto il proprio lato peggiore. Del resto con certi personaggi che gravitano nell’ambiente, direi che è impensabile l’idea di calcio inteso come sport che veicoli nobili valori. La realtà è di tutt’altra risma e anche quest’anno siamo di fronte a campionati decisi nelle aule dei tribunali invece che sul terreno di gioco. Ma non c’è da preoccuparsi, come in ogni finale di stagione i soliti noti ci verranno a raccontare che dalla prossima stagione verrà usato il pugno duro, con chi ancora non l’ho ben capito, mi viene da pensare sugli ultras visto che tanto per portare un esempio, a Firenze si son visti recapitare delle multe per essersi messi a cavalcioni sulla balaustra. Ma ricordiamocelo bene, il calcio è della gente, guai a mettere in dubbio queste affermazioni!

Il gemellaggio che legava Pisa e Carrara è un ricordo non troppo lontano, i rapporti tra le due tifoserie restano sostanzialmente buoni con qualche ospite che gira nelle vicinanze della Curva Nord munito di sciarpa senza alcun problema. Mancano i cori di reciproca stima, il rito del gemellaggio ma non è successo, come in altri casi, che rotto il rapporto si sia passati a un cieco odio.

Prima del fumo, al ciel si alzan le bandiere…

Carrara è su di giri per l’evento, finalmente la squadra lotta per un traguardo importante ed i tifosi sono tornati in massa a seguire la squadra dopo qualche stagione dove i numeri non sorridevano alla tifoseria gialloblu. Se i risultati sportivi sono stati avari nell’ultimo decennio, la tessera del tifoso non ha certo agevolato una tifoseria che si è schierata apertamente in modo contrario all’introduzione della ormai famosa card con tutte le conseguenze del caso. Stasera il settore ospiti vede in prima linea la Curva Nord e spostati nella zona superiore, il Settore 1908 che tra le mura amiche prende posto nel rettilineo.

Ad inizio partita le due tifoserie mostrano le loro coreografie, semplici ma comunque d’impatto ed infatti lo spettacolo iniziale non è propriamente da disdegnare, visto che in pratica vengono coinvolti tutti gli spettatori delle due curve. Si torna sempre al punto di partenza, la stringente repressione che viene adoperata soprattutto in certi stadi, non agevole sicuramente il colore e inventarsi nuovi spettacoli risulta difficile e non sempre attuabile. Eppure in Italia, almeno nel passato, gli ultras hanno offerto spettacoli d’avanguardia, coreografie ammirate anche all’estero e spesso riprese da altre tifoserie che generalmente buttano sempre un occhio attento al movimento ultras di matrice italica.

Fuoco nel “Settore 1908”

Il sostegno di entrambe le tifoserie non può che essere di alto livello, la posta in palio, l’avversario di fronte, il risultato in bilico per buoni tratti della partita rendono l’ambiente elettrizzante e molto partecipativo, aspetto che fa sempre la differenza. E la partecipazione nel settore ospite è pressoché totale, specialmente nella prima fase dell’incontro tutti i presenti seguono diligentemente le istruzioni che arrivano dai lanciacori sistemati a cavalcioni sulla vetrata. I cori sono molto seguiti, il colore è affidato ad un paio di bandieroni fatti sventolare sulla parte destra del settore mentre qualche bandierina fa il proprio dovere nei vari momenti dell’incontro. Non mancano neppure un paio di torce accese dal Settore 1908 nella parte alta della curva. Malgrado la sconfitta, gli ultras ospiti non hanno mai abdicato, sostenendo la squadra fino al novantesimo e applaudendo i giocatori al termine dell’incontro.

Messaggio chiaro: “Lottare ancora”!

Ottimo il sostegno anche della curva di casa che ovviamente può contare su numeri di tutto rispetto, ma ormai il tifo di fede nerazzurra è un rullo compressore che raramente si inceppa, organizzazione e coinvolgimento sono pilastri essenziale della Curva Nord che anche in questa occasione non delude le attese e sforna una prova corale maiuscola, di quelle che non possono lasciare indifferenti, e in alcuni frangenti della gara sembra proprio che la curva sia quel dodicesimo uomo tanto reclamizzato nelle situazioni difficili.

Curva Nord mani al cielo

Complessivamente è tutto lo stadio a voler incitare la squadra, la gradinata non rimane passiva a godersi lo spettacolo, ma quando è chiamata in causa spalleggia la curva nella giusta maniera, fornendo anche un bel tocco di colore con qualche bandierone sventolato nella parte bassa. In questa sera grande prova della Curva Nord e finale di gara con la squadra sotto il settore per il classico scambio di applausi e con qualche maglietta che cambia rapidamente di proprietario.

Il primo step è superato, il Pisa continua la corsa, la Carrarese si ferma ma in serate come questa non si può non dire che lo spettacolo è stato sia sul terreno verde ma anche e soprattutto sugli spalti.

Valerio Poli