Incontro che assomiglia quasi ad un testa-coda, il Pisa dopo un pessimo inizio di campionato sta volando verso le posizioni di vertice, mentre il Cittadella sembra relegato ad una lotta per la salvezza che vede impegnate un bel numero di squadre e del resto la cadetteria è un campionato storicamente strano, che si decide solamente sul finale. Per questo motivo l’entusiasmo dei padroni di casa è elevato, basta farsi un giro attorno allo stadio per notare le varie compagnie di amici bersi la consueta birra e chiacchierare delle argomentazioni del momento.

Tanta gente, tanta euforia ed un clima molto anni ’80, una passione viscerale, autentica, ancora genuina, fortunatamente lontana da tutte quelle mode che stanno prendendo piede in diverse curve nostrane. A Pisa si gira ancora con la felpa del gruppo di appartenenza e ci si presenta allo stadio muniti magari di una bandiera. Il colore non è abolito ma incentivato e all’interno della curva si richiederebbe un impegno se non totale, almeno parziale nel sostenere la squadra e seguire i cori che vengono dettati dal centro settore.

Niente di nuovo sembrerebbe ma da qualche anno a questa parte si nota una progressiva perdita di colore all’interno delle curve. Vero che le leggi attuali a più di una piazza hanno creato problemi non di poco conto, ma oltre tutti gli ostacoli che vengono dall’esterno, c’è da prendere fortemente in considerazione anche alcune scelte opinabili. Del resto ognuno in casa propria fa quel che vuole, le scelte si possono anche non discutere ma se si pensa ad una curva di calcio, inevitabilmente si pensa a colore, a calore almeno per quanto ci permettono di fare. Poi si può ragionare di ciò che era e ciò che è, di quello che si poteva introdurre e di ciò che oggi è assolutamente vietato e la discussione durerebbe ore ed ore.

Dall’esterno all’interno il cambiamento è minimo, la Curva Nord si colora fin dai primi istanti della partita di tante bandiere e dei consueti bandieroni dei gruppi, il colpo d’occhio non è affatto male e l’aspetto cromatico perdura praticamente per tutta la partita. Ovviamente accanto a tanto colore, c’è il giusto incitamento, i cori non vengono mai meno e l’impennata del finale di partita coincide con la possibilità della squadra di strappare l’ennesimo risultato utile.

Sull’altro versante non è che ci si potesse attendere la classica invasione, il bacino d’utenza degli avversari è quel che è e la classifica certamente non aiuta, ma a ben vedere l’aspetto numerico risulta essere molto buono e fin dalle prime battute si evince che, anche a livello di colore, ci sia il giusto mix, diverse bandiere vengono sventolate ad inizio partita ed un gruppo abbastanza corposo e compatto si sistema a centro settore con la giusta grinta per sostenere la squadra. Ospiti che non deludono assolutamente e risultano essere una nota lieta, forti del risultato a loro favore non si risparmiano nel sostegno alla squadra e tirano la carretta fino al fatidico triplice fischio del direttore di gara.

Per i padroni di casa una sconfitta inattesa, resta la ferma convinzione di aver fatto in pieno il proprio dovere, ora c’è da preparare due trasferte per diversi motivi impegnative, Como e Genoa risultano essere appuntamenti irrinunciabili, Osservatorio permettendo, si intende.

Valerio Poli