Poco, pochissimo feeling tra le due tifoserie sia per una diversa idea di intendere lo stadio, sia per una diversa ideologia politica di base. Detto poi che la politica all’interno degli stadi è in fase di rapida involuzione, del resto non si può non evidenziare come anche i partiti tradizionali siano in forte crisi esistenziale, soppiantati in alcuni casi da movimenti dalla durata effimera e dalla sostanza opinabile.

Ciociari che entrati nel settore ospite dell’Arena Garibaldi, decidono per tenere in mano lo striscione “Nessuna resa”: esteticamente la decisione si rivela vincente come vincente si rivela la scelta di fare un bel quadrato dietro di esso. Poco spazio ai fronzoli, il tifo ciociaro è piuttosto asciutto: un paio di bandiere ed una bandiera a due aste son tutto ciò che accompagna il tifo che, fin dalle prime battute, vuol mettere in chiaro i rapporti con i dirimpettai. I primi minuti sono un continuo botta e risposta, anche la gestualità non lascia spazio all’immaginazione, poi entrambe le tifoserie si concentrano sulla partita ma non mancano di tanto in tanto di ribadire la poca stima reciproca.

Un tamburo in primissima fila, un paio di lanciacori a coordinare il tifo, i frusinati si fanno vedere e sentire, anche se il sostegno non è un vero e proprio rullo compressore, con qualche pausa e cori a ripetere che non sempre trovano l’appoggio di tutti i presenti. Nel complesso hanno il merito della continuità, fin dal primo minuto si propongono con generosità ed arrivano fino al triplice fischio del direttore di gara.

Anche sull’altro versante non si registra la miglior prova canora della stagione, il tifo sembra condizionato dal risultato sul campo e dal gioco delle due squadre che, in genere, è piuttosto maschio e spezzettato con tanti interventi al di là del limite e con le conseguenti soste forzate per soccorrere questo o quel giocatore.

Gli Sconvolts festeggiano i loro trentacinque anni di attività mostrando il loro motto, “Non moriremo mai”, e mostrando il vecchio striscione. In un’epoca dove in materia stadio le novità sono all’ordine del giorno, dove la stabilità di curva ad alcune latitudini è un miraggio bello e buono, pensare che c’è chi festeggia un anniversario del genere fa estremamente piacere, del resto a differenza di molte piazze, a Pisa si segue il solco della continuità, ricalcando alcuni valori che in certe piazze si sono un po’ persi.

Il pareggio a reti inviolate sembra accontentare entrambe le tifoserie, il gioco non è stato troppo fluido ed emozionante ma alle due squadre non sono mancati impegno ed ardore agonistico.

Da segnalare, infine, la presenza dei gemellati messinesi a fianco dei frusinati: una pezza in bella mostra ed un paio di cori in loro onore, confermano la bontà di un rapporto duraturo e sincero.

Valerio Poli