Ci sono partite che il tifoso e men che mai l’ultras, vuole assolutamente perdere. Ne esistono altre, specie che per chi vive sui gradoni, hanno un peso letteralmente diverso. Per estremizzare il concetto, prendo in considerazione le sfide della Capitale dove sia il tifoso che l’ultras non si perderebbero mai un derby, al netto delle difficoltà logistiche, mentre un Lazio – Chievo o un Roma – Crotone di fine stagione hanno un altro pathos, un altro modo di approcciarsi alla sfida.

Con le debite proporzioni, quella di questo pomeriggio all’Arena Garibaldi di Pisa non è certamente una partita da cerchiare in rosso: la Giana Erminio non porta, ovviamente, nessun tifoso in Toscana, perciò i discorsi prima della partita vertono soprattutto sull’imminente derby contro il Livorno, che sta catalizzando l’attenzione soprattutto per la questione biglietti, con uno stadio che attualmente non può superare i novemila spettatori, cifra che per una partita del genere risulta ridicola. Vedremo come andrà a finire, anche se attualmente vedo pochi margini di manovra.

La giornata non è delle migliori dal punto di vista meteorologico, una pioggia piuttosto copiosa accompagna il prepartita e come al solito incide sul numero di spettatori, anche se a ben vedere la cornice di pubblico è più che buona. Con una giornata soleggiata, immagino che si sarebbe sfiorato il tutto esaurito, almeno in curva e gradinata.

Settore ospite vuoto e Curva Nord che fa la voce grossa, non fosse che a livello numerico si presenta ben piena in ogni ordine di posto, al netto delle zone off limit. I padroni di casa si presentano con uno striscione in memoria di Gigliola Giuntoli, socia fondatrice del Club Autonomo, recentemente scomparsa e a tal proposito anche in gradinata c’è un messaggio di cordoglio.

La curva non manca di esporre i propri pensieri e naturalmente, visto il periodo, la vicenda Sandri catalizza l’attenzione e si merita uno striscione su tre piani: “10 anni dalla tua scomparsa nulla è cambiato… si premia con la semilibertà un omicidio di Stato. Giustizia per Gabriele”. Lo striscione è accompagnato dall’accensione di qualche torcia e dai classici cori contro la repressione e contro le forze dell’ordine. Il nome di Spaccarotella viene più volte nominato e, cosa non del tutto scontata, anche dalla gradinata piovono applausi scroscianti a rimarcare le parole al vetriolo provenienti dalla curva.

In questa prima frazione i cori per la squadra non mancano assolutamente però la curva, fin dalle prime battute, esprime la propria vena critica ed anticonformista: sono molteplici i cori che spaziano da quelli contro la repressione a quelli in favore degli ultras, da quelli contro le forze dell’ordine a quelli generici contro il sistema calcio. A tal proposito, continuando sull’onda lunga degli striscioni esposti, la Curva Nord non dimentica nemmeno Luca Fanesi, il tifoso della Sambenedettese rimasto ferito nel dopo gara contro il Vicenza. Sulla vicenda ci sono ancora degli aspetti poco chiari, il fatto inconfutabile è che il 44enne è ricoverato al reparto di neurochirurgia.

Il sostegno alla squadra non manca e se nel primo tempo i cori variano in diverse direzioni, nella ripresa la curva si concentra solo ed esclusivamente nell’incitamento agli undici in campo, con un sostegno continuo e piuttosto coinvolgente, visto che spesso e volentieri è una gran bella fetta di settore a partecipare ai cori.

Non manca neppure il colore, qualche torcia accesa nelle svariate zone della curva e poi le classiche bandiere dei gruppi che aggiungono un bel tocco di colore. La partita in campo però non si sblocca dal risultato iniziale, la curva comunque non demorde e fino alla fine sostiene a gran voce la squadra.

Verso il finale di gara il tifo alza ancora i decibel in maniera ammirevole e passionale, ma sul terreno di gioco il Pisa, in superiorità numerica, non riesce a piazzare la rete che garantirebbe i tre punti.

Al triplice fischio del direttore di gara dagli spalti si alza qualche fischio, ma gli applausi sono di gran lunga più numerosi ed accompagnano la squadra negli spogliatoi. La prossima gara interna sarà il derby contro il Livorno, partita da vivere in tutt’altra maniera. In attesa delle decisioni che provengono dall’alto e che segneranno, nel bene o nel male, l’incontro.

Valerio Poli