Altra partita contrassegnata dall’assenza della tifoseria ospite, ormai questo sembra un must della stagione, basta una sciocchezza per vedersi proibire una o più trasferte. Non si parla nemmeno più di Tessera del Tifoso o amenità varie. Inutile, superfluo, anacronistico parlare di fidelizzarsi o meno, i giri di vite della macchina repressiva non hanno fine o almeno per il momento non si è ancora toccato il fondo. Parlare poi di principi originari del movimento ultras è altrettanto fuori dal tempo, ormai bisogna rendersi conto dell’attualità del momento e comportarsi, agire e pensare di conseguenza, il che a mio parere, non vuol dire disconoscere certi capisaldi ma adeguarsi alle contingenze da un punto di vista puramente strategico, altrimenti il rischio concreto è quello di sparire senza lasciar traccia, a parte quei due-tre comunicati dove si cerca di dare una lettura del momento fine a se stessa.
Da Castellamare nessun ultras della Curva Sud, nel settore ospite è presente qualche decina di tifosi provenienti da fuori la Campania, gli striscioni esposti sono espliciti e confermano la provenienza degli stessi. L’incitamento alla squadra inevitabilmente risente dell’assenza forzata, chi c’è, a dirla tutta, prova a farsi sentire, organizza persino un paio di sciarpate ma il tutto è poco coordinato ed estemporaneo, del resto sostituirsi in toto alla schiera di ultras è impresa davvero ardua.
Tutta l’attenzione è giocoforza riposta verso la Curva Nord di casa che, per l’occasione, cambia leggermente la propria fisionomia, in quanto la parte inferiore è parzialmente chiusa, perciò ultras e tifosi devono salire sui gradoni. I lavori di ristrutturazione del settore, almeno in forma parziale, dovrebbero portare ad un incremento della capienza della curva, dove ormai trovare un biglietto a disposizione è cosa rara; sarà per il campionato della squadra, sarà per una piazza affamata di calcio, sarà anche per la buona semina fatta in questi anni dalle varie anime del tifo nerazzurro ma l’Arena Garibaldi, spesso e volentieri, fa segnalare quel tutto esaurito che non può che far piacere. L’aspetto negativo è che ci sono persone che rimangono col cerino in mano, con quella voglia di partecipare all’evento e senza possibilità alcuna di farlo.
La tifoseria nerazzurra, per questa partita, ha deciso una chiamata alle armi per far sì che la squadra, già durante il prepartita, fosse caricata a dovere a colpi di cori e in effetti la curva è subito piena, i cori si alzano già durante il riscaldamento e l’ambiente risulta immediatamente bello caldo. Applausi scroscianti da parte del pubblico di casa al rientro dei giocatori negli spogliatoi, poi a inizio gara la curva espone uno striscione di ulteriore incitamento, del resto il secondo posto in classifica, in questo momento del campionato, fa sicuramente sognare ad occhi aperti. Un pensiero viene dedicato pure a Piero Gonfiantini, ex giocatore nerazzurro scomparso nei giorni antecedenti la gara.
Senza una valida controparte, il tifo è solo su una sponda e i padroni di casa confermano tutto il loro potenziale, sia di colore sia di calore: torce, fumogeni, bandiere e tanta voce, questi gli ingredienti che ormai da inizio stagione fanno parte del repertorio della Curva Nord; l’organizzazione del tifo è una macchina oliata, i lanciacori dettano i tempi e in ogni zona del settore c’è chi cerca di coinvolgere i propri vicini. Il risultato è visibile ad occhio nudo, la gente partecipa più che volentieri al sostegno alla squadra, anche la gradinata non manca di offrire il proprio apporto e l’ambiente risulta bello caloroso. Non mancano diversi striscioni, da menzionare a inizio secondo tempo il messaggio della curva che mostra in maniera decisamente originale, il proprio cartellino rosso allo stato d’Israele e contemporaneamente attacca in maniera perentoria la FIFA colpevole, a seconda degli ultras, di non aver escluso gli israeliani dalle competizioni internazionali. Per far ciò è stato raffigurato Handala, una figura celebre dei fumetti palestinesi che sventola il proprio cartellino rosso. Sulla medesima onda, va segnalato pure lo striscione che vuole ricordare i disordini avvenuti esattamente un anno fa nel corso di una manifestazione studentesca di sostegno al popolo palestinese, studenti che vennero pesantemente affrontati dalle forze dell’ordine, le immagini delle violenze subite dai dimostranti fecero il giro di giornali e telegiornali, si alzò un bel polverone a livello mediatico ma sostanzialmente il caso fu archiviato.
Sul terreno di gioco la partita è particolarmente avvincente, la terna arbitrale ha il suo bel daffare per gestire l’incontro tra reti non convalidate, espulsioni e rigori assegnati e non dati. Alla fine è il Pisa a portare a casa i tre punti in palio, non senza recriminazioni da parte avversaria. La curva non manca di festeggiare la vittoria con qualche coro verso i rivali storici di Firenze, la seconda posizione in classifica permette di sognare il grande salto. La domanda da porsi, realisticamente parlando, è quante possibilità ci potranno mai essere di gustarsi un derby toscano tra Pisa e Fiorentina a porte aperte, con entrambe le tifoserie presenti. Io azzardo e dico che sarà difficile, quasi impossibile. Ma questa è un’altra storia, da declinare e rimandare al futuro, per ora c’è spazio solo per la gioia.
Valerio Poli