Un lanciatissimo Perugia fa visita all’ “Arena Garibaldi” di Pisa, dove trova una squadra in salute che ultimamente, pur non brillando nel gioco, ha una buona continuità di risultati. Per l’evento si attende un cospicuo numero di ospiti. Le cifre parlano di qualcosa come mille perugini ed alla fine forse la cifra è un po’ in difetto visto che, a mio parere, gli ultras biancorossi sono di più di quanto ci si aspettasse.
L’“Arena” anche in questo pomeriggio non delude: siamo lontani dal tutto esaurito che faceva segnare la curva nel recente passato, ma comunque le presenze restano ben al di sopra della media nazionale. In Curva Nord solito gruppo a centro, qualche pezza appesa e soliti vuoti ai margini. Si nota chiaramente la presenza dei gemellati dell’Ambrì con tanto di pezza e bandierone.
Il settore occupato dai Perugini si riempie man mano che si avvicina il fischio d’inizio del direttore di gara. Gli ultras della Curva Nord arrivano poche decine di minuti prima del via; vengono attaccati gli striscioni dell’“Armata Rossa” e degli “Ingrifati” ed un buon numero di persone prende posto nella parte bassa per sostenere a dovere la squadra. Si nota chiaramente l’assenza della “Brigata Ultrà”, ma non si può dire che a livello visivo i presenti sfigurino: il settore è un pullulare di bandiere biancorosse ed i ragazzi che fanno quadrato in basso non sono certamente una minoranza, visto che riescono a coinvolgere senza troppi problemi gran parte del restante pubblico.
Ad inizio partita i Perugini fanno sfoggio di bandiere e due aste. I numeri sono imponenti ed il colore non manca assolutamente, non c’è niente di organizzato ma lo spettacolo è comunque di un bell’impatto visivo.
In Curva Nord viene aperto uno striscione su due piani che parla da solo: “4 milioni di ragioni per restare voi da $oli. Meritiamo di più”. È evidente come qualche passo falso sia stato mal digerito dalla tifoseria, ed è altrettanto comprensibile come qualche scelta societaria non sia andata giù alla curva, che continua a sbattersi oltremodo per sostenere una squadra che non difetta di carattere, grinta e determinazione, ma qualche carenza tecnica è sotto la luce del sole. Detto questo non c’è né il clima da ultima spiaggia né alcuna contestazione a riguardo, così i cori si alzano in contemporanea all’inizio delle ostilità.
I Perugini non stanno certo a guardare e si fanno sentire fin troppo bene. Un paio di lanciacori restano praticamente fissi spalle al campo, tra i gruppi c’è piena sintonia ed un ottimo coordinamento, la partecipazione di tifosi ed ultras è più che buona, ed il risultato è sotto l’occhio e l’orecchio di tutti: un tifo caldo, continuo e colorato. I Perugini, oltre a numeri importanti, portano a Pisa ottima qualità.
Sul terreno di gioco, il Pisa si divora un gol dopo appena un minuto, ma poco dopo passa in vantaggio facendo esplodere lo stadio. In Gradinata i soliti eroi gesticolano a distanza con la tifoseria biancorossa, senza considerare minimamente che tra le due parti ci sono ottimi rapporti che, anche quest’oggi, vengono rinsaldati con un paio di striscioni. I primi ad esporre il messaggio giornaliero sono gli ospiti che mostrano “Mau Siempre” a firma Ingrifati. La risposta di tutto lo stadio è un lungo e sentito applauso; forse ad applaudire è stato pure colui che pochi minuti prima aveva salutato poco cordialmente l’ospite di turno.
In Curva Nord ci si mette pochissimo per rispondere con altre parole: “Tessera o non tessera, lo Skrondo è siempre lo Skrondo”. Anche in questo caso non si fa attendere l’applauso a tutto settore dei tifosi Perugini, che non mancano neanche di intonare un paio di cori per ricordare il proprio ultras scomparso.
Sul campo un Pisa che sembra particolarmente in palla riesce a raddoppiare. Così il tifo della Nord subisce un’impennata e ora a cantare è praticamente tutta la curva; il “chi non salta è Livornese…” è seguitissimo, addirittura anche la Gradinata, in trance agonistica, segue le direttive della curva e l’ambiente risulta essere caldo e colorato, con i numerosi bandieroni che sventolano in maniera ossessiva.
I Perugini incassano il doppio colpo e non fanno una piega. Si presenta con un po’ di ritardo anche la Brigata Ultrà; striscione appeso alla vetrata e nuova linfa che va ad alimentare il già bel tifo di marca biancorossa. Ora le forze in campo sono complete, gli ospiti sono veramente tanti ed il tifo non può che beneficiare di questi numeri. Tanti cori per la squadra e per la città, vengono menzionati i rivali ternani, poi è la volta di cantare per il Grifo e, nonostante il risultato sfavorevole, viene chiesta una vittoria.
Il primo tempo termina con gli applausi di tutto lo stadio ad una squadra che sembra proprio aver dato il meglio di sé; magari qualche demerito va dato anche al Perugia ma, in definitiva, il risultato è sorprendente per il modo col quale è stato raggiunto.
Chi si aspettava una ripresa soft deve restare deluso: ancora una volta sono i Perugini a ritagliarsi il ruolo di protagonisti con una coreografia che impegna tutto il settore. Un lungo striscione viene esposto a centro curva e recita: “Noi oggi, i nostri padri ieri… di questi colori sempre andati fieri”. Tale striscione viene contornato da cartoncini rosso-bianco-rosso e lo spettacolo risulta riuscito in pieno, soprattutto considerando che stiamo parlando di una tifoseria in trasferta con tutte le difficoltà del caso. Se i Perugini si esibiscono in una bella coreografia, la risposta sull’altro versante non si fa attendere e viene proposto uno striscione in memoria del Bae: “13-2-2001 Hasta siempre Bae”.
Si torna a tifare, le due curve si mettono sotto d’impegno per far sentire la propria vicinanza alle rispettive squadre. L’ambiente è su di giri, il tifo delle due fazioni è continuo e, di tanto in tanto, i cori si trasformano in boati. Niente da dire, in determinati ambienti suppongo che sia un piacere giocare al calcio, niente a che vedere con quelle orribili partite giocate a porte chiuse oppure con una tifoseria assente.
Le emozioni non mancano sugli spalti, ma neanche sul terreno di gioco c’è un secondo di rilassamento. Il Perugia prova a ribaltare la situazione, il Pisa si chiude bene e quando riparte rischia di essere letale. L’alternanza di occasioni sprecate, da una parte e dall’altra, favorisce il tifo delle due tifoserie che fino alla fine mettono voce, passione e colore al servizio della rispettiva squadra.
I padroni di casa espongono un altro striscione, questa volta nel mirino finisce l’ex sindaco ed attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi: “11/2: Renzi la prossima volta atterra a Peretola con l’aereo della Barbie”. Che cori possono accompagnare l’esposizione del suddetto striscione? Quelli contro Firenze e la Fiorentina ovviamente, tanto per confermare come, nonostante la differenza di categoria, resti quell’acredine dura a far andare via.
Una volta riposto lo striscione, parte la sciarpata dei padroni di casa, seguita a ruota da quella degli ospiti: le due tifoserie sembrano vivere in simbiosi, così anche il finale di gara vede i cori protagonisti: i Perugini, dopo che la squadra ha accorciato le distanze, provano a portar via almeno un punto; i padroni di casa sostengono gli undici in maglia nerazzurra per ottenere una vittoria insperata alla vigilia.
Il triplice fischio del direttore di gara premia il Pisa che ottiene i tre punti utili per il rilancio verso i primi posti della classifica. Per il Perugia sconfitta e perdita del primo posto, ma la conquista della serie B non può che passare dalla passione dei propri tifosi: che siano loro il dodicesimo uomo da giocarsi quando le cose vanno male? In fondo, incidere sul risultato è lo scopo di chi sostiene la squadra dagli spalti.
Testo e foto di Valerio Poli.