Incontro tra due tifoserie dall’ottima tradizione, partita perciò importante sul campo ma soprattutto sugli spalti, dove regna palpabile una reciproca stima che ormai è contraddistinta da scambi di opinioni e visite nei vari tornei estivi. Amicizia che travalica i confini della curva e dello stadio per spostarsi anche in ambito sociale, del resto l’ultras è un “animale” che da tempo esula dai soli gradoni, per aprirsi alla società con svariate iniziative tese sia a presentarsi come referente serio ed affidabile, sia per togliersi di dosso quel cliché ormai cucito su misura da un’informazione generica e qualunquista, desiderosa di mettere in risalto solo gli aspetti più negativi dell’essere ultras. D’altronde, e non lo scopro certo io, l’ultras inteso come movimento spontaneo e giovanile è in continua mutazione, solo chi non frequenta gli stadi, non segue le vicissitudini interne e non ha un quadro totalitario, può non accorgersi delle profonde o sottili alterazioni che avvengono quasi ad ogni latitudine, sia nell’aspetto estetico, sia a livello comportamentale. Immaginiamo solamente di poter entrare in una curva negli anni ’80 ed entrare poi nel medesimo settore adesso, che abbiamo tagliato il traguardo dell’anno solare 2020: probabilmente neanche il colore delle bandiere risulta più lo stesso, passione e abnegazione indicativamente non saranno cambiate ma per il resto è quantomeno forzato mettersi a fare similitudini. È addirittura sciocco poi, o in malafede, continuare a parlare del mondo del tifo con lo stesso noioso mantra che si trascina da decenni e che non riesce a guardare oltre il prototipo del violento e ignorante.

Gli ultras umbri arrivano a questa partita con un ambiente in fibrillazione, la squadra non sta rispettando le aspettative e dopo la sconfitta con il Frosinone, anche mister Cosmi non le ha certo mandate a dire. Parole pesanti le sue che hanno trovato sponda fra gli ultras i quali, a loro volta, hanno pensato bene di imprimere il loro pensiero su uno striscione appeso ai cancelli dello stadio Curi. Presidente e giocatori sono nel mirino della tifoseria, perciò la partita all’Arena Garibaldi diventa un crocevia importante per tutto l’ambiente, detto infine che da più parti si vocifera di un Serse Cosmi sulla graticola dopo gli ultimi scarsi risultati della squadra.

A Pisa la situazione è sostanzialmente più tranquilla anche se le recenti sconfitte ad Empoli e con il Venezia tra le mura amiche, hanno minato in parte alcune certezze. La squadra è comunque viva ed il pubblico non ha mai mancato di incitare e sostenere i giocatori, anche in questa fase del campionato non esaltante. A confermare la direzione intrapresa dalla tifoseria nerazzurra, a differenza del solito, i primi cori per la squadra si alzano già durante il riscaldamento della stessa: i giocatori sembrano apprezzare la novità e durante il rientro negli spogliatoi c’è chi ringrazia.

Nel settore ospite trovano spazio gli ultras della Curva Nord, le sigle ci sono ovviamente tutte anche se numericamente i perugini non sono tantissimi: considerando il potenziale e le loro recenti prestazioni all’Arena, c’è un po’ da restare con l’amaro in bocca, al netto del momento non certo facile per tutto l’ambiente umbro. Nel settore c’è comunque una discreta animosità, i presenti sostengono la squadra e cercano di farsi sentire, i risultati non sono assolutamente scarsi anche se manca un po’ di coralità, aspetto questo che incide e non poco.

Sull’altro versante c’è da abituarsi visivamente ad una curva che ha cambiato pelle: l’ampliamento del settore ha causato un disperdersi delle persone che un tempo affollavano i gradoni, oggi si nota qualche vuoto in più, anche se la zona centrale resta un discreto muro di persone. Solite bandiere e soliti bandieroni che sventolano per tutta la partita, il tifo di marca nerazzurra è continuo e vivace, le pause sono veramente ridotte al lumicino e nel finale di gara si nota una partecipazione pressoché totale. I tifosi apprezzano la prestazione della squadra e dalla balconata c’è un continuo coinvolgimento dei presenti, il risultato è una curva che trascina letteralmente i propri giocatori e che dimostra di essere in ottima forma.

Le due tifoserie si scambiano pure un paio di striscioni di reciproca stima, gli applausi non mancano ed arrivano sia dalla gradinata, che in alcune partite diventa una “seconda” curva, sia dalla tribuna che evidentemente butta un occhio, oltre che sul campo, anche sugli spalti.

A portarsi a casa i tre punti è il Pisa, con la Curva Nord che può far festa. Dopo il triplice fischio il pensiero va alla prossima gara interna contro il Livorno, per un derby che si spera generi spettacolo non solo sul campo ma soprattutto sugli spalti. L’intermezzo non proprio agevole è la trasferta di Crotone infrasettimanale, intuibile lo sforzo organizzativo ed economico per chi proprio vuol vivere costantemente al seguito dei propri colori.

Valerio Poli