La Coppa Italia è la coppa dei poveri, ogni stagione chi gravita intorno al calcio chiede a gran voce un cambiamento epocale (magari con il sorteggio libero) ma sembra un grido che cade nel vuoto. Inesorabilmente la formula non viene minimamente intaccata, con le squadre maggiori che fanno il loro ingresso nel tabellone parecchio più avanti rispetto al gruppone. 

Ed è evidente che questo comporta vantaggi economici, visto che le televisioni che acquistano i diritti hanno poca voglia di trovarsi un quarto di finale o una semifinale con una squadra di serie B; preferiscono di gran lunga uno scontro tra le big della serie A che, di rimando, hanno la possibilità di dare l’assalto a quella coccarda che non vale nulla fino al momento finale, quando quella partita può cambiarti la stagione.

Ma se la Coppa Italia la si guarda sotto l’aspetto ultras, non può che essere generosa di sorprese con incontri inediti o derby che magari sono passati un po’ di moda. Questa sera in effetti l’incontro stuzzica la fantasia di chi frequenta i gradoni, con due tifoserie che a memoria non si sono mai incontrate o comunque non nel recente passato. Due tifoserie che denotano una buona forma, l’occasione per gli ospiti di timbrare il cartellino in uno stadio inesplorato, insomma gli ingredienti per una sfida interessante ci sono tutti.

A parziale contropartita, c’è da dire che la distanza tra Potenza e Pisa non è assolutamente irrisoria ed il periodo vacanziero da una parte favorisce l’afflusso, ma dall’altra taglia fuori quelle persone che sono già in ferie oppure hanno difficoltà per liberarsi in un momento dell’anno sicuramente particolare. Eppure i numeri degli ospiti sono di quelli importanti, circa trecento persone si riversano in Toscana per una partita tutto sommato di scarso interesse nel pieno periodo estivo. E già solo questo basterebbe per esprimere un giudizio ottimo per una tifoseria che dimostra con i fatti di essere attaccata sia alla squadra ma, soprattutto, a certi valori. La trasferta, quindi, travalica il risultato sportivo ed amenità varie.

Lucani che vanno oltre la semplice presenza, gli ultras costituiscono un bel gruppo compatto a centro settore e ce la mettono tutta per farsi sentire. Un paio di lanciacori coordinano i presenti, i bandieroni vengono fatti sventolare in maniera ossessiva ai margini del gruppo e, tanto per non farsi mancare nulla, vengono organizzate ben tre sciarpate, delle quali una nel momento dell’ingresso in campo delle squadre. Poi c’è il sostegno alla squadra, davvero molto partecipativo visto che sono pochissime quelle persone che preferiscono godersi in silenzio l’incontro. E, nonostante il passivo sul campo, il tifo resta alto e vigoroso per tutta la durata dell’incontro. 

Bella presenza e bello spettacolo quello offerto nel settore ospiti e, se proprio devo trovare un neo, direi che troppo spesso i presenti hanno fischiato le azioni di gioco dei giocatori avversari; non che questa sia una grossa pecca, tutt’altro; evidentemente questa pratica ha fatto sì di riposare un po’ le ugole e di tirare la carretta fino al novantesimo minuto.

La curva di casa apre le ostilità con uno striscione diretto alla squadra, poi preme sul tifo con voce, mani ed i soliti bandieroni dei gruppi che donano sempre un bel tocco di colore. Qualche torcia da contorno ed anche in questo caso il sostegno alla squadra viene proposto per tutti i novanta minuti. La Curva Nord non è ancora in forma campionato, qualche pausa c’è stata, ma del resto è calcio d’agosto anche sugli spalti.

Da menzionare la presenza degli Ultras Ambrì nella Curva Nord, con tanto di bandierina e di coro personalizzato verso fine partita. Che si tratti di Coppa Italia o campionato, c’è chi sugli spalti offre sempre un bel vedere. E di questi tempi non ne possiamo essere altro che contenti.

Valerio Poli