Ultima giornata di serie B e come un vecchio thriller dalla trama ormai trita e ritrita, ci troviamo di fronte una squadra, quella ospite, che ha già decretato la propria retrocessione in serie C mentre i padroni di casa, con una vittoria coglierebbero il traguardo dei play off. Non che la retrocessione della Spal sia avvenuta senza il codazzo di polemiche, l’ultima partita tra le mura ha visto gli animi giustamente scaldarsi con il presidente Tacopina che ha poi accusato la tifoseria organizzata di un comportamento sbagliato. Quest’ultima rispedisce al mittente la richiesta di scuse ed affonda il coltello nella piaga, accusando lo stesso di un dito medio esposto senza troppa premura e di un atteggiamento minaccioso con i tifosi presenti in tribuna.

Un scia polemica che non scalfisce minimamente quello che la Curva Ovest ha fatto in una stagione dai risultati sportivi modesti ma dalla gestione della curva evidentemente vincente. È impossibile non menzionare le presenze in casa ed in trasferta ed alcune coreografie da applausi scroscianti che hanno visto la tifoseria estense salire agli onori delle cronache. Personalmente apprezzo molto quelle tifoserie che si rimboccano le maniche nei momenti più difficili della stagione, troppo facile salire sul carro dei vincitori quando i risultati sportivi sono dalla tua parte, più difficile, come in questa occasione, portare numeri, entusiasmo e colore quando la squadra lotta per non retrocedere.

Ed anche a Pisa la Curva Ovest arriva, con una mezz’ora di ritardo ma arriva, ed anche in questa serata, tanto per rimarcare la bontà del progetto, i numeri sono dalla loro parte. Se ad inizio partita il settore vedeva presenti una cinquantina di persone per lo più disposte a casaccio, l’ingresso della tifoseria organizzata compatta i presenti ed una volta esposte le pezze rappresentanti la Curva, parte anche il sostegno vocale. Visto il ritardo nell’ingresso nel settore, il grosso del tifo si concentra nella seconda frazione di gioco quando tutti fanno gruppo in maniera ineccepibile e cominciano il loro show.

Chi si aspettava una tifoseria ospite con il morale a terra e con poca voglia di dire la propria deve rimanere deluso, gli spallini ci danno dentro alla grande facendosi sentire chiaramente ed esprimendo il proprio pensiero. Non dovrei sbagliare di molto se dico che non c’è stato un solo coro di incitamento verso la squadra: dai grandi classici, i presenti sono poi passati a qualche coro simpatico sull’imminente retrocessione, poi c’è stato spazio per più di una riflessione su repressione, rapporto con le forze dell’ordine e l’immancabile ricordo per chi non c’è più.

Tra un coro serio ed uno semiserio, impossibile non menzionare il filone molto più faceto sul rapporto con le droghe, non tanto per il tema che da decenni viene dibattuto dagli ultras italiani ma dalla quantità di cori intonati intonati in merito. Segno, evidentemente, che l’argomento sta a cuore alla Curva Ovest o quantomeno vuole essere un diversivo per evocare metaforicamente un’astrazione da una realtà calcisticamente pesante per loro.

Nel complesso una prestazione estremamente positiva. Alla fine dei fatti è evidente come i presenti abbiano passato una serata per loro divertente, scanzonata, in amicizia, valori che troppo spesso vengono accantonati in virtù della vittoria ad ogni costo. Non che siano mancati i cori di contestazione, a fine partita la squadra di mister Oddo ha provato ad andare sotto il settore per i saluti di rito ma tra parole e gesti piuttosto inequivocabili, gli ultras hanno preferito evitare il confronto.

Anche la Curva Nord di casa, nei giorni antecedenti la gara, aveva diffuso un messaggio alla tifoseria invitando i tifosi ad entrare in curva con un discreto anticipo, per caricare la squadra durante il riscaldamento e per mandare un messaggio ai giocatori. Del resto il campionato del Pisa è stato come salire sulle montagne russe, una partenza a dir poco da brividi, una rapida risalita ed un finale che ha visto ancora una volta la squadra mostrare la parte peggiore di sé. Affrontare una squadra già retrocessa potrebbe essere il giusto volano per centrare il traguardo dei play off che ad un certo punto del campionato sembravano ormai certi. Ed in effetti la curva si anima ben prima del solito, si sistemano bandiere e striscioni e durante il riscaldamento prepartita, ecco apparire un lungo messaggio rivolto ai giocatori: ”Inizio anno eravate da contestare ma la curva ha continuato a tifare. Poi avete cominciato a giocare e qualcuno ha iniziato a sognare. Nell’ultimo mese avete fatto pietà. Chi non lotta via da questa città. Noi sempre pronti alla battaglia… voi in campo onorate la maglia”. Con l’esposizione dello striscione, partono i primi cori di incitamento, la squadra effettua il riscaldamento ed al rientro negli spogliatoi, i cori dello stadio accompagnano i giocatori verso il tunnel. Ambiente euforico, lo stadio sceglie giustamente il sostegno: le difficoltà della squadra nell’ultimo periodo sono evidenti ma questa partita potrebbe valere l’ingresso nella griglia per giocarsi la massima serie.

Se il messaggio della curva non fosse stato ben chiaro, una volta entrate in campo le squadre viene esposto un secondo striscione, “Adesso tocca a voi”, piuttosto eloquente, questa volta accompagnato da una torciata a tutta curva che colora di rosso la serata, facendo rinviare di una manciata di minuti l’inizio delle ostilità.

Con gli ospiti assenti, l’attenzione è tutta verso la curva di casa che inizia con il piede premuto a fondo sull’acceleratore: i cori coinvolgono quasi tutto il settore ed il risultato è decisamente buono. Colore, intensità, continuità, la Curva Nord mostra il vestito dei giorni migliori ed invia direttamente l’ennesimo messaggio alla squadra che, tra l’incredulità generale, termina il primo tempo sotto di una rete. Malgrado ciò la curva resta sulle proprie posizioni, l’incitamento non viene meno e nell’intervallo, quando buona parte dello stadio fischia la prestazione dei giocatori, dalla Curva Nord piovono solo cori di incitamento.

Nella ripresa ti aspetti una svolta ed invece un rigore decretato al Var permette alla Spal di raddoppiare. Nonostante questo, malgrado qualche mugugno, la curva di casa prosegue nell’incitamento e nei cori, encomiabili per dedizione ed abnegazione. Qualche torcia illumina la serata, i bandieroni fanno il loro dovere ma questo non basta, la Spal vince la partita ed il Pisa deve mestamente abbandonare il traguardo dei play off. I giocatori nerazzurri al termine dell’incontro si prendono la loro razione di fischi, in effetti la serata delle due tifoserie finisce a braccetto, con quell’amaro in bocca tipico di un finale di campionato che non soddisfa e non può soddisfare nessuno.

Valerio Poli