Pistoia arriva alla sesta giornata (protagonista ancora una volta su Rai Sport) con 0 punti in classifica: fino alla sera prima era in compagnia di Trento, la quale però dopo la vittoria nei confronti di Brescia abbandona l’ultimo posto.

Al Palacarrara arriva Cremona, ben più tranquilla grazie alle sue quattro vittorie. Nel giorno antecedente la partita, la Baraonda, come si evince da un comunicato della stessa, ha avuto un confronto con la squadra: essa non è esente da tutte le colpe, ma la maggiore responsabile di questa tribolatissima annata viene individuata nella società, rea di non aver allestito una squadra all’altezza, quanto meno di una lotta per la salvezza.

Poco prima del fischio di inizio vengono innalzati dalla Baraonda una serie di striscioni, i quali invitano tutti (pubblico, squadra e società) a tirare fuori gli attributi per raggiungere l’obiettivo comune. Contemporaneamente, si canta per la città (“fino alle fine forza Pistoia”).

Con l’aiuto del palazzetto viene esternata la richiesta, praticamente obbligatoria, di ottenere la vittoria questa sera. Infine, prima dell’inizio del match, la Baraonda intona uno dei suoi cori più caratteristici (“siamo l’armata biancorossa e mai nessun ci fermerà…”).

Tra bandiere sventolate molto assiduamente e cori cantati prepotentemente, la squadra dimostra di ricevere l’invito della Baraonda e in campo lotta, tenendo testa alla compagine lombarda. I cori messi in atto maggiormente riguardano il sostegno alla squadra: nei momenti di massimo entusiasmo vengono ben eseguiti “siam sempre qui, insieme a te..” e “con la voce/saltellando/mani insieme a noi”, con gli altri settori che seguono la tifoseria organizzata.

A metà primo quarto compiono l’ingresso i tifosi ospiti: sono cinque e fanno parte dei Guidati dal Prosecco. Hanno una pezza con su scritto “Cacio sempre presente” e si fanno notare per avere una bandiera a testa, sventolate per quasi tutto lo svolgimento della partita.

All’intervallo si giunge con il punteggio di 39 a 42, con la squadra toscana riuscita ad essere anche in vantaggio. La tifoseria e anche la squadra dimostrano di credere a questa vittoria, almeno fino a questo momento.

Dal terzo quarto in poi, risalteranno i ben noti limiti del team biancorosso. Riassumendo molto banalmente la questione tecnica, i titolari vengono spremuti fino all’ultimo secondo (Dominique Johnson gioca tutti i 40 minuti), e i cambi in panchina hanno un apporto disastroso alla gara, uniti a basse percentuali di triple e liberi.

Nonostante la Baraonda si sforzi comunque di sostenere i propri beniamini, a metà quarto quarto la gara è virtualmente chiusa. La curva biancorossa intona quindi un semplice quanto efficace coro nei confronti della società, seguito ed applaudito da tutto il pubblico presente: “spendere, bisogna spendere, per vincere”. La partita termina 73 a 90 e l’ambiente è molto teso e diviso: qualcuno è inviperito con squadra e coach Ramagli, la maggior parte resta indifferente mentre qualcuno riserva qualche timido applauso.

Nei momenti seguenti si assiste a un acceso ma sano dialogo (sotto stretta osservazione di polizia e giornalisti vari) tra il gruppo principale, la Baraonda, e alcuni esponenti del gruppo adiacente al campo, i quali poco prima avevano avuto un alterco con alcuni membri della squadra.

Pistoia rimane quindi ultima a zero punti, con le prossime giornate che la vede interprete di due trasferte molto complicate: Sassari e Reggio Emilia, sperando che qualcosa, a livello di giocatori, venga cambiato.

Cremona invece può tornare a casa da terza in classifica. Dopo aver festeggiato con i propri tifosi, è pronta ad affrontare un’altra compagine lombarda, ovvero Varese.

Edoardo Pacini