La stagione regolare della seconda divisione cestistica vede Pistoia ospitare Mantova. La squadra toscana è classificata in terza posizione, mentre Mantova è al ridosso dell’ottavo. Terminata la regular season, la serie A2 prosegue con la cosiddetta fase a orologio: in parole povere Pistoia (terza) sfiderà la prima e la seconda dell’altro girone in trasferta, mentre ospiterà la quarta e la quinta classificate sempre dell’altro girone. Queste partite determineranno punti ai fini della griglia playoff (che per dovere di cronaca vedrà molto probabilmente Pistoia classificarsi comunque terza, ma mai dire mai).

Dopo questa breve spiegazione tecnica torniamo alla partita. L’ambiente biancorosso si è ricaricato dal ritorno della squalifica per positività alla cannabis di Jazz Johnson, vero e proprio giocatore americano in grado di fare la differenza. Il famigerato ritorno al massimo della capienza nei palazzetti italiani (e dalla riapertura del bar del PalaCarrara di cui ho parlato in altre cronache) porta a una buona risposta al botteghino. Certo, il numero di presenti è migliorabile, ma visto l’andazzo della stagione la società può definirsi soddisfatti.

A livello numerico chi deve tornare davvero ai fasti di pochi anni fa, seppur con mille difficoltà, è la Curva Piperno. Lo zoccolo duro della Baraonda Biancorossa è comunque discreto, ma il suo obbiettivo deve essere quello di integrare nuove anime più attive a tifare assieme al gruppo portante, per diventare magari perché no in futuro colonne della Baraonda.

A differenza delle ultime partite, anche il settore occupato dal gruppo dei GCC risulta più presente e partecipe al tifo. La Curva pistoiese si concentra nel supportare i propri beniamini in campo: la partita nei primi due quarti infatti risulta essere molto equilibrata. Anche la controparte del tifo ospite proveniente da Mantova, rappresentato dai gruppi Mantova Firm e Sota chi toca, seppur con esiguo seguito, riesce spesso a farsi sentire all’interno del palazzetto, accompagnati da un apprezzabile bandierone innalzato con costanza, cosa non facile e che non riesce a chiunque nel palazzetto pistoiese.

La partita si chiude all’intervallo sul punteggio di 39 a 30 per la squadra di casa, dopo un avvio come detto molto equilibrato. L’andazzo nella seconda parte di gara sarà completamente diverso: è Pistoia a dominare letteralmente la partita, galvanizzata dal parziale di Johnson, a cui viene dedicato anche il noto coro nato per celebrare Maradona, “Sai perché mi batte il corazon”, cantato a più riprese dall’intero pubblico.

Il sostegno continua ad essere tenace, con buoni picchi sonori e battimani, con la Baraonda e la squadra che si trascinano a vicenda, rendendo partecipe tutto il palazzetto. Vengono alternati cori più popolari cantati da tutto il pubblico ad altri invece meno conosciuti e riservati al gruppo organizzato pistoiese. Da sottolineare anche qualche pensiero rivolto ai rivali di Montecatini e di Scafati, prossimi avversari dei biancorossi. Questa piega della partita ammutolisce il volenteroso settore ospiti, il quale rimane ad osservare in silenzio la restante parte di gara.

Verso la fine del match, ormai chiuso, in maniera del tutto spontanea e quasi casuale dal settore centrale della Curva Piperno parte un banale e chiaro “Metti Brunetto, esplode il palazzetto!” riassumibile così: l’intera pattuglia di giocatori disponibili è entrata durante la partita, tranne il giovanissimo Brunetto. Bene, questo diventa in assoluto il motivetto protagonista della giornata: l’intero palazzetto segue la Baraonda a squarciagola, ma anche la panchina pistoiese assiste divertita a questa serie di scene. Il coach decide di premiare il giocatore e il pubblico, che accoglie l’ingresso in campo con un’ovazione, adesso canta “Segna Brunetto esplode il palazzetto!”. Pochi secondi dopo, il citato giocatore va a referto con una tripla che manda letteralmente in estasi l’intero pubblico, che esplode con una smodata (ma mi azzardo di aggiungere anche sincera) esultanza a questo canestro, inutile ai fini del risultato, ma colmo di euforia sia per i presenti sia per il giovanissimo Brunetto in questione.

La partita termina infatti con il punteggio di 96 a 63. Squadra e Curva rispettano la loro tradizionale esultanza congiunta, capitanata dall’assoluto protagonista della giornata Brunetto. Adesso la Baraonda ha alle porte la complicata quanto importante trasferta a Scafati, mentre il tifo mantovano sarà di scena in una piazza colma di tradizione quale Cento.

Testo di Edoardo Pacini
Foto di Andrea Del Serra