Il posticipo di lunedì 4 febbraio vede come protagoniste Pistoia e Milano. È il classico match testa-coda: la squadra toscana è infatti il fanalino di coda della Serie A mentre Milano è alla guida del torneo.

Nonostante il pronostico quasi certo e il giorno, il PalaCarrara risulta quasi completamente pieno. Dalla Lombardia scendono una trentina di tifosi: la metà assisterà alla gara in piedi, intonando di tanto in tanto qualche coro a favore dell’Olimpia. Si posizionano dietro lo striscione “L’Olimpia siamo noi”, figlio dei forti dissidi con la società, e affiggono anche una pezza con su scritto “Massimo sempre con noi”.

Prima dell’inizio della partita mettono in scena una coreografia formata da un due aste per ogni lettera: ne verrà fuori la scritta Milano 1936. Poco dopo mostrano un altro striscione, applaudito anche dalla tifoseria pistoiese, riferito alla vendita dei biglietti per le Final Eight di Coppa Italia a Firenze, semplice ma efficace: “Trasferte libere per tutti. No al biglietto nominale a Firenze”.

Come già abbozzato, gli ultras milanesi rimarranno inoperosi per quasi tutta la durata dell’incontro. La Baraonda dopo aver esordito con il classico “Siamo l’armata biancorossa..” cerca di scaldare gli animi di pubblico e squadra: nonostante l’impegno proibitivo, è di fondamentale importanza quanto meno lottare per la vittoria anche stasera, cercando di agganciare Reggio Emilia e Torino a dieci punti, due in più rispetto ai toscani.

Tra battimani e numerosi cori di sostegno (ormai diventato celebre a tutto palazzetto “con la voce/saltellando/con le mani insieme a noi”), la partita risulta essere più equilibrata di ciò che i tifosi si aspettavano. Menzione d’onore per il trio arbitrale, il quale durante il match invita lo speaker ad annunciare al pubblico presente di evitare di usare i fischietti: ovvia la reazione poco pacata (e assai fischiata anche con l’ausilio appunto dei fischietti) da parte del PalaCarrara.

Alla chiusura del terzo quarto, Milano è avanti di soli sei punti. Nel “tempino” decisivo però Pistoia non riesce a superare la squadra milanese: è qui che assisto a qualcosa di davvero (scusatemi il termine oramai abusato) romantico. A due minuti dalla fine, con il risultato a favore della squadra ospite, dallo spicchio centrale della Curva Piperno si alza una sciarpata sulle note di “Noi non molleremo mai”, seguita da tutto il palazzetto ben oltre dalla fine della partita, che si chiude con il punteggio di 81 a 91.

Risulta lampante il senso di questo coro: che sia contro la prima in classifica o lo spareggio salvezza, la tifoseria pistoiese darà e farà di tutto per mantenere la massima serie. La Baraonda viene applaudita dalla propria squadra, mentre la controparte ospite festeggia con gli ultras milanesi. Ma non finisce qui.

Poco dopo il termine del match, inizia a circolare una voce sempre più insistente che vede protagonista un giocatore di Milano, ovvero Nunnally. Il cestista ha esordito oggi con la maglia lombarda, ma risulta che dovesse scontare una giornata di squalifica dal 2016, quando era ancora tesserato con Avellino. La società pistoiese presente la mattina successiva un’istanza, nemmeno presa in considerazione a termini di regolamento: sarà direttamente la Fip (Federazione Italiana Pallacanestro) a stravolgere il risultato, omologando quindi il giorno dopo un 20-0 per la squadra toscana e bocciando un ricorso presentato da Milano. Era stato cantato appena il giorno prima di non mollare mai da parte della Baraonda.

La giornata successiva vedrà Pistoia giocare a Brindisi, mentre Milano ospiterà la VL Pesaro.

Testo di Edoardo Pacini.
Foto di Daniele Bettazzi ed Edoardo Pacini.