20 Gennaio 2019. A Pistoia va in scena quest’oggi un fondamentale scontro salvezza: le protagoniste sono appunto la squadra toscana e Pesaro. L’andata vide trionfanti i marchigiani, con uno scarto di 6 punti: nonostante sia la prima giornata di ritorno, la vittoria di questo scontro sarebbe un passo molto in avanti per il mantenimento della massima serie.
Il PalaCarrara risponde presente, risultando quasi pieno, e anche il settore ospiti fa la sua figura. Sono infatti una cinquantina gli ultras pesaresi del Nucleo Biancorosso, i quali non faranno mai mancare l’apporto alla propria squadra. Specialmente nel primo tempo, danno vita a un tifo più che discreto, con mani alte in tutto il settore e cori ben eseguiti.
Nel secondo tempo, senza mai zittirsi, perdono un po’ più di carica per colpa dell’ambiente pistoiese. Anche la Baraonda sa che questa partita in casa deve essere necessariamente vinta, facendolo capire chiaramente con cori classici ma inequivocabili. Poco prima dell’inizio sottolinea anche che l’attaccamento ai colori e alla città, almeno da parte della tifoseria organizzata, ci sarà sempre: viene eseguita una sciarpata, seguita da tutto il pubblico, sulle note di “Che sarà sarà, ovunque ti seguirem, ovunque ti sosterrem, che sarà sarà..”.
Pronti via e il primo quarto è dominio pesarese, chiudendosi 17 a 30. La squadra riesce però a reagire e a chiudere l’intervallo in parità, sul 46 a 46.
Devo però soffermarmi sulla terna arbitrale: io non mi reputo un grande esperto di pallacanestro, ma i fischi odierni sembrano svantaggiare non di poco la squadra di casa, e infatti numerosi insulti e cori poco gratificanti verranno indirizzati al trio in grigio.
In campo, la partita è molto tirata. Anche sugli spalti la gara è a chi incita maggiormente la propria formazione, ma sono le note di un determinato coro a dare una carica fuori dall’ordinario: “segna per noi, vogliamo vincere”, messo in atto da tutto il pubblico, risulta davvero suggestivo.
La Baraonda torna a riproporre “totalmente dipendente”, vero e proprio cavallo di battaglia della promozione dalla Legadue, ma anche “con la voce/saltellando/con le mani insieme a noi” e altri cori di supporto appaiono proprio notevoli. Il tutto unito a battimani (compreso il celebre Geyser islandese) e bandieroni ben in vista.
Come già accennato a inizio cronaca, i pesaresi nel corso del secondo tempo calano leggermente, non accennando mai però a far mancare la vicinanza alla propria squadra. Nonostante la mancanza di rapporti tra le due tifoserie, il Nucleo riceve qualche fischio, dopo aver cantato che “oggi in casa giocano loro”.
Pistoia, dopo aver chiuso il terzo quarto in vantaggio, viene però sconfitta da Pesaro, 77 a 81. Si nota l’evidente delusione e scoramento negli occhi del pubblico pistoiese, la permanenza in Serie A sembra sempre più distante.
La situazione non è delle più rosee, dato che al capitano Dominique Johnson, giocatore che non è mai riuscito a fare la differenza per le fila dei pistoiesi, è scaduto il contratto e questi sta per accasarsi in Libano.
Adesso, però, il pubblico pistoiese deve dimostrarsi unito con se stesso, la squadra e la società, lasciando perdere i più che comprensibili dissidi: vi è un girone intero per lottare per la salvezza a cominciare dalla successiva trasferta di Venezia e, su chiaro invito della Baraonda, soltanto quando sarà arrivata la fine matematica, potrà essere rinfacciato tutto a chi di dovere.
Il Nucleo Biancorosso invece può festeggiare con la propria squadra e, dopo aver dedicato cori tutt’altro che amichevoli ai bolognesi, può tornare a casa, pronta ad ospitare Brindisi.
Edoardo Pacini