Uno dei match clou della 23a giornata della Serie A di basket è sicuramente Pistoia-Reggio Emilia: chiudono la classifica entrambe a 10 punti e una vittoria odierna sarebbe un grosso passo verso la salvezza.
Entrambe le tifoserie conosco ovviamente l’importanza della posta in palio e tentano di caricarsi in vari modi. Gli Arsàn ospiti si presentano in Toscana in circa 150 unità. Prima dell’ingresso nel settore accendono qualche fumogeno, per poi entrare tutti insieme un quarto d’ora prima dell’avvio della partita, accompagnati da due grossi bandieroni e un due aste con su scritto ciò che meglio dovrebbe rappresentare lo spirito caratterizzante dello zoccolo duro di una tifoseria “Quando vinci sei di tutti.. Quando perdi sei solo mia”.
Il tifo reggiano varia dal supporto alla città tramite cori tradizionali a sfottò e insulti nei confronti dei pistoiesi. È importante sottolineare come non corra buon sangue tra le due tifoserie.
La Baraonda, dopo essersi ritrovata nel pomeriggio per stimolare il tifo più caldo, decide di introdursi in curva poco dopo l’entrata dei reggiani. Il risultato sarà quello di un ingresso compatto, contornato da bandierine, che smuove e non poco il PalaCarrara.
Recentemente ho scritto di tante partite di basket interessanti sotto il profilo ultras, e anche questa rientra in quelle che avvicinerebbero anche i più scettici al binomio ultras-basket: merito di settori pieni, rivalità e, perché no, importanza sportiva. Ovviamente con la presenza dei pistoiesi in curva, i saluti ai rivali vengono ricambiati.
Prima che inizi la partita c’è tempo anche per una sciarpata botta e risposta, sulle note di “Che bello è, quando esco di casa..”. Subito dopo la presentazione, la Baraonda mette in atto una coreografia, semplice quanto efficace: un telone copricurva con il simbolo BB (Baraonda Biancorossa) viene srotolato nel settore, per poi utilizzare un gran numero di bandiere di varie dimensioni, alcune particolarmente elaborate, altre più classiche e semplici biancorosse. L’effetto scenografico è molto eloquente e riesce (se possibile) ad aizzare tutto il palazzetto.
Nel corso della partita entrambe le tifoserie sono più concentrate a sostenere la propria maglia e squadra, dato che se non fosse per la matematica, quella di oggi si potrebbe tranquillamente considerare un’ultima spiaggia. Certo, gli insulti tra le due parti non tendono a mancare, ma la tipologia dei cori rientra maggiormente nel supporto.
Come prevedibile, la partita è molto equilibrata. Nel primo tempo il sostegno pistoiese è molto alto, vengono variati numerosi cori, con qualcuno tenuto in modo più continuo. Anche i battimani si ritagliano un ruolo primario per tutto il corso della partita.
Nel secondo tempo invece inizia a fuoriuscire un leggero sentore di inquietudine: l’obbiettivo principale adesso delle tifoserie è destabilizzare la squadra avversaria, tramite prolungati fischi e sventolio più costante di bandiere. Bandiere appunto, braccia alzate, cori continui e fischi si ritrovano maggiormente nella parte centrale del settore, più numeroso rispetto ad altre occasioni, anche se la Baraonda ha il merito in vari momenti di rendere partecipe tutta la curva e buona parte del palazzetto.
In tutto questo, Reggio Emilia riesce a sbancare Pistoia con il risultato di 76-80, ribaltando anche la differenza canestri dell’andata. I reggiani sono naturalmente euforici: cori per la città ma soprattutto di sfottò nei confronti dei pistoiesi fanno da padrone nel settore ospiti.
La controparte casalinga è ammutolita: vengono indirizzati fischi e insulti al proprio allenatore Ramagli, capace di vincere solamente 4 partite (più una a tavolino) in tutta la stagione, perdendo quasi l’intera totalità degli scontri diretti. Come purtroppo spesso accade in queste circostanze, qualche anima più nervosa della curva si spazientisce, dando vita a scenate e litigi, scherniti dalla tifoseria reggiana e sotto gli occhi delle forze dell’ordine, le quali non aspettano altro che mezzi passi falsi all’interno delle curve.
Come già scritto, è vero che la matematica non condanna Pistoia né salva Reggio Emilia, ma adesso per la squadra toscana si fa veramente dura. La Baraonda avrà il non facile compito di tenere duro fino al termine della stagione, in maniera particolare nelle tappe principali di questo finale di stagione (trasferta di Bologna e le partite con Torino, scontro salvezza fratricida tra gemellati, e Cantù su tutte). Pistoia si recherà nella prossima giornata a Brescia, mentre gli Arsàn avranno davanti a loro Brindisi.
Testo di Edoardo Pacini.
Foto di Daniele Bettazzi.