9 febbraio 2020, Pistoia – Reggio Emilia: questa l’ultima presenza casalinga della Baraonda Biancorossa, con tanto di coreografia dedicata alla morte del campione Kobe Bryant. Poi la vittoriosa trasferta di Roma e l’inutile attesa del match interno contro la Fortitudo Bologna. Appena un mese dopo sappiamo bene ciò che è accaduto nel mondo e mi appare ridondante ripeterlo anche in questa cronaca.

Meno conosciuta sicuramente è la vicenda sportiva che ha interessato la squadra toscana: in primis, a salvezza ottenuta con il campionato terminato d’ufficio in anticipo, la società biancorossa opta per una dolorosa e più o meno giustificata e comprensibile autoretrocessione in Serie A2.

Stagione casalinga 20/21 in Serie A2 trascorsa interamente a Montecatini a causa dell’inagibilità del PalaCarrara pistoiese: una serie di bocconi difficili da digerire per la piazza biancorossa che negli ultimi anni aveva vissuto sull’onda dell’entusiasmo (sempre più in calo però nelle ultime stagioni di massima serie) della Serie A.

Estate 2021: nuova stagione di A2, ma a tenere banco è la posizione delle curve italiane di calcio e basket sul tornare a presenziare o meno nei propri settori; vengono quindi organizzate varie riunioni in cui viene delineata una linea comune seguita dalla maggioranza dei gruppi ultras (soprattutto lato pallacanestro): “con queste condizioni è impossibile tifare, noi non entriamo”.

Nel corso delle settimane però risulta migliorare la situazione sanitaria e di conseguenza i regolamenti all’interno dei palasport (le principali sono quelle legate a capienza, distanziamento e materiale utilizzato per il tifo quali tamburi e megafoni) e si assiste quindi a un massiccio rientro dei gruppi.

Purtroppo ciò non accade per la prima (forse unica) affascinante sfida casalinga della stagione 2021/22 contro Cantù, anche se la tifoseria rappresentata dagli Eagles organizza la trasferta in terra toscana rimanendo fuori dal proprio settore i primi due quarti per poi tornare a casa, con la curva pistoiese rimasta fuori a vigilare.

La partita che “bagna” il nuovo esordio in A2 per la Baraonda Biancorossa è Pistoia – Trapani, domenica 24 ottobre, ore 12. La presenza numerica è piuttosto bassa, soprattutto se si pensa all’orario, al blasone degli avversari e alla capienza del palazzetto comunque ridotta al 60%. Ciononostante si legge negli occhi di ogni singolo tifoso l’emozione di tornare in curva, a cantare con i compagni di sempre: sciarpe, bandiere, mani alzate; ma anche mascherine, distanziamento e, altra grossa mazzata per l’ambiente biancorosso, il bar chiuso “a data da destinarsi” e con responsabilità rimpallate tra società, comune e gestori, a cui viene dedicato anche un banale quanto chiaro coro “Vogliamo il bar, riaprite il bar“.

A livello di tifo vi è poco da dire: l’entusiasmo si percepisce (davvero emozionante il rappresentativo “Siamo l’armata biancorossa e mai nessun ci fermerà..“) e nonostante, come già scritto, le bassa affluenza, la curva offre una buona prestazione. Anche gli spettatori presenti negli altri settori seguono a gran voce i cori della Baraonda, la quale accompagna l’attività canora con bandieroni alzati molto frequentemente e con una sciarpata.

Niente o poco da dire sul fronte ospiti, poiché sono presenti quattro tifosi accompagnati da tre pezze, pressoché inoperosi per tutta la partita salvo per un “Trapani! Trapani!” urlato al termine dell’intervallo.

In campo Pistoia fa la voce grossa, vincendo 80 a 70: torna così il tradizionale coro saltato finale che vede protagoniste la Baraonda abbracciata e la squadra. Pistoia affronterà domenica 31 ottobre UCC Piacenza, mentre Trapani sarà di scena nuovamente in trasferta, a Orzinuovi.

Edoardo Pacini