Oggi al PalaCarrara Pistoia ospita Trieste: la partita è un importante scontro salvezza, e soprattutto per la squadra toscana rappresenta una sorta di ultima spiaggia, visto lo 0 in classifica. Le presenze al palazzetto sono ahimè in costante diminuzione, ma la curva riesce a riempirsi entro l’inizio delle ostilità. Nonostante l’importanza del match per la squadra toscana, il primo pensiero della Baraonda va a “Beeno”, soprannome di Fabio, giovane membro del gruppo costretto a una lunga e complessa operazione e ad un’altrettanto lunga fase di riabilitazione, a cui viene dedicato uno striscione.

I triestini si presentano nel settore ospiti ben compatti, con le pezze tenute a mano: sono circa una quarantina e fanno sentire la propria voce con una buona costanza, accompagnati spesso dall’utilizzo di bandierine biancorosse.

La curva pistoiese tiene vivo il supporto alla squadra sin dall’inizio, dedicando però un coro anche alla rivale Montecatini: la scorsa stagione erano presenti con gli alabardati la tifoseria forlivese e quella termale. A questa provocazione la tifoseria triestina non risponde. La partita è molto tirata e questo aiuta entrambi i gruppi a tenere alto il livello del tifo, con la Baraonda affiancata da tamburo e bandiere di varie dimensioni.

Nel corso del secondo quarto, con la squadra pistoiese nel momento di massimo svantaggio, parte del pubblico indirizza ai propri beniamini qualche fischio e urlaccio: la paura per l’eventuale dodicesima sconfitta consecutiva inizia a palesarsi. Va sottolineato però che al rientro negli spogliatoi, la maggioranza del pubblico (e soprattutto della curva) applaude convinta la propria squadra, incoraggiandola per il secondo tempo.

La squadra sembra finalmente recepire il messaggio. Difatti la Baraonda, alternando cori secchi o più semplici ad altri più lunghi e complessi (primi su tutti da mettere in risalto sono “il nostro amore folle senza fine..”, “fuori il fiato..” e “siam sempre qui..”), accompagna la squadra ad una prima e fondamentale vittoria.

Fatto a cui dare rilievo è l’alto utilizzo della musica e delle ballerine, che porta a un notevole troncamento dei cori e alla conseguente profonda irritazione da parte della Baraonda.

La partita termina con il punteggio di 76 a 72: finalmente, da gennaio, la squadra può festeggiare sulle note del motivo di Pippi Calzelunghe insieme alla propria tifoseria, mentre la tifoseria giuliana termina la propria prestazione con una sciarpata. Soltanto all’uscita da parte ospite alcuni di essi si lasciano andare a insulti e gestacci, prontamente ricambiati dalla controparte toscana.

Pistoia al prossimo turno si recherà a Milano, mentre Trieste ospiterà Brindisi. Mi preme dedicare questa cronaca a Fabio, augurandogli un pronto ritorno a casa e al suo posto in curva.

Testo di Edoardo Pacini
Foto di Daniele Bettazzi