Dopo due settimane di pausa dovute alla Coppa Italia e alla nazionale, riprende la massima divisione cestistica. Al PalaCarrara di Pistoia si affrontano la squadra toscana e la neopromossa Trieste.

L’ultimo confronto tra le due squadre risale alla stagione 2012/13, e la si può reputare una sfida affascinante dal punto di vista sportivo ma anche in ottica tifoserie.

La Curva Nord triestina ha un saldo legame con la tifoseria forlivese, rivale dei toscani: col fatto che il campionato di Serie A2 sia fermo per la Coppa Italia, non sorprenderebbe la partecipazione degli stessi romagnoli. Che infatti saranno presenti nel settore ospiti con la pezza Ca’Ossi.

La vera piacevole sorpresa però sarà la presenza di alcuni tifosi di Montecatini, ben riconoscibili dalle magliette, fatto che fa storcere non poco il naso alla Baraonda, che sembra apprendere con sorpresa del rapporto tra alabardati e termali (notoriamente già gemellati con i forlivesi).

Il settore ospiti si compatta alcuni minuti prima dell’inizio della partita: il colore predominante è il nero, colore sociale utilizzato in trasferta, e danno vita a un tifo ben tenuto, senza grosse pause. Sventolano alcune bandierine biancorosse e si fanno apprezzare sul finale di partita con una buona sciarpata.

Come ripeto spesso nelle mie cronache, la mia posizione non permette di udire in modo chiaro i cori messi in atto. Posso affermare con certezza che, grazie anche all’aiuto di un tamburo, risulteranno rumorosi come poche tifoserie che ho avuto occasione di vedere qui a Pistoia. Sono ben riconoscibili i sostegni secchi alla città o i cori a favore del gemellaggio tra Trieste e Forlì nel corso del primo tempo.

La Baraonda, fresca di decimo anniversario, cerca subito di scaldare il palazzetto, vista l’importanza del match: dopo “siamo l’armata biancorossa..” e “con la voce insieme a noi..”, due cori che attirano la partecipazione di tutto il pubblico, viene esposto uno striscione dedicato alla presenza dei tifosi di Montecatini, unito al classico “chi non salta è un termale”, seguito da tutti i presenti.

Il primo tempo scorre tra battimani e bandieroni alzati, con i pistoiesi che hanno come obbiettivo principale quello di incoraggiare la propria squadra quasi completamente rinnovata: è troppo importante la posta in palio. In tutto questo, non mancano punzecchiature nei confronti della tifoseria montecatinese, mentre, come già abbozzato, nel settore ospiti si canta al gemellaggio tra Trieste e Forlì: nessuna considerazione quindi per la tifoseria pistoiese.

Al rientro dell’intervallo, sul punteggio di 36 a 40, le due curve tentano di aiutare le rispettive squadre. Tra sbandierate e appoggi ai beniamini, continuano a stuzzicarsi le due tifoserie: tra un inequivocabile “vaffanculo Forlì” e cori pro Montecatini da parte di tutto il settore ospiti, la partita scorre, con la squadra triestina sempre avanti di pochi punti.

È dopo il coro a favore della città termale che il rapporto tra la curva pistoiese e quella triestina si incrina maggiormente, venendo bersagliato di insulti l’intero settore.

La partita nell’ultimo quarto vede dominare la squadra alabardata che vince con il punteggio di 90 a 77. La Baraonda non si scompone più di tanto e chiama sotto il settore la propria squadra per sottolinearle che a Pistoia non si molla mai. Oggetto di qualche fischio da parte del pubblico è invece l’allenatore Ramagli.

Sotto la curva ospite, al contrario, si festeggia. Poco dopo però avviene qualche screzio tra la tifoseria triestina e il settore pistoiese adiacente: si rinforzano quindi le offese tra le due parti. I pistoiesi mandano a quel paese Trieste, mentre la Curva Nord augura la retrocessione alla controparte casalinga. Con in sottofondo numerosi improperi, si svuotano quindi i due settori.

Bella partita davvero, grazie al giusto quantitativo di “pepe” dovuto alla presenza di rivalità più o meno dirette. Sicuramente, dopo stasera, i rapporti tra Pistoia e Trieste non saranno più di indifferenza come all’andata.

Più che buona infine, la presenza ospite: il mio augurio è che non sia un (tra molte virgolette) “fuoco di paglia” quello della tifoseria alabardata dovuto alla promozione in Serie A; la posizione geografica non aiuta certo la compagine, ma questa stagione sono andati a giro per l’Italia con buoni numeri ed è soprattutto in casa che dimostrano a pieno il loro valore.

Baraonda invece che non cessa mai di lottare e sostenere la propria squadra, invitando tutto il pubblico a più riprese, fino a che vi sarà la possibilità. Il prossimo turno vedrà la tifoseria toscana recarsi a Cremona, mentre Trieste ospiterà Pesaro.

Edoardo Pacini