Al PalaCarrara Pistoia vede ospitare il 6 Gennaio Varese. Vincere per la squadra di casa significherebbe rimanere attaccata al treno salvezza, altrimenti rimanere pericolosamente ultima e per giunta da sola. Per gli ospiti invece potrebbe essere la conferma di una stagione davvero esaltante, nonostante sia ancora la penultima giornata di andata.
Parlando invece di tifo, partiamo dagli ospiti: come ben noto, gli Arditi hanno scelto la linea dell’astensionismo in trasferta a causa di numerose diffide; in Toscana si presentano una ventina di unità, ovviamente non ultras, accompagnati da uno striscione con scritto “Forza Varese”. Il loro apporto si limita a qualche coro di incitamento prima dell’inizio del match, mentre durante lo stesso osserveranno in silenzio.
La Baraonda invece aveva anticipato prese di posizione nei confronti di società e squadra, dovute alla pessima stagione in corso e alla scadente prestazione offerta la giornata scorsa a Cantù, dopo mesi di sostegno incondizionato.
Quasi l’intero primo quarto infatti trascorrerà in silenzio, e avranno come interpreti principali numerosi striscioni: dopo averne dedicato uno all’ex capitano Moore, quest’oggi avversario, quelli successivi si riferiscono all’assenza di progetti a lungo termine, assunzioni di responsabilità e mancanza di attributi dimostrata da chi avrebbe dovuto fare teoricamente la differenza in campo.
Per concludere la serie di striscioni ne viene esposto uno molto significativo: “Non ci interessa chi la indossa, ma solo il suo significato. Noi non retrocediamo” esprimendo quindi un concetto assai importante.
Finita la protesta, la curva può finalmente iniziare a cantare. Come già accennato nelle precedenti cronache, il settore più caldo sembra più numeroso ogni giornata che passa, portando però a una scrematura di chi ama e crede davvero nella propria squadra e nell’obbiettivo di questa stagione, ovvero la salvezza.
Sarà sicuramente una coincidenza, ma dopo la protesta iniziale e il successivo supporto alla maglia e alla città, Pistoia resta praticamente sempre in vantaggio. Merito di tutta la squadra, certo, ma svettano due giocatori simbolo della stagione: Dominique Johnson, capitano in scadenza di contratto, colpevole di una stagione davvero scadente il quale oggi gioca col dente avvelenato, e il giovane Gianluca Della Rosa, pistoiese ex membro della Baraonda, il quale sopperisce a limiti tecnici e fisici con un livello di cattiveria agonistica fuori dalla norma, specialmente nella giornata odierna. Ciò che una tifoseria come quella biancorossa vorrebbe vedere dai propri beniamini.
Se in campo comunque la partita rimane equilibrata, sugli spalti è un monologo: numerosi sono i battimani e i cori proposti. I più trascinanti vengono eseguiti anche da buona parte del palazzetto, rimasto tristemente vuoto fino a pochi minuti prima dell’inizio. Fortunatamente invece, il livello numerico sarà più che sufficiente.
“In un boato che farà tremar..”, “Non tifo per gli squadroni ma tifo te..” e altri cori con botta e risposta, contornati da numerose bandiere, rendono davvero calda l’atmosfera. Tra un coro di appoggio e l’altro, viene rimarcata inoltre la profonda rivalità nei confronti di Montecatini.
Pistoia riesce quindi a vincere col punteggio di 71 a 65, riuscendo a evitare quindi l’ultimo posto in solitaria. Dopo quattro giornate, squadra e pubblico possono finalmente tornare a festeggiare insieme. Non vengono risparmiati applausi neanche dalla tifoseria ospite per i propri beniamini.
La prossima giornata vedrà i biancorossi recarsi ad Avellino, mentre Varese ospiterà la Virtus Bologna.
Testo di Edoardo Pacini.
Foto di Daniele Bettazzi ed Edoardo Pacini.