Il calendario della massima divisione cestistica italiana ci presenta alla decima giornata un’affascinante sfida: Pistoia-Virtus Bologna.
Tra le due tifoserie non scorre buon sangue e ciò può essere facilmente percepito anche da chi non è il massimo esperto di mondo ultras all’ingresso della tifoseria ospite nel settore dedicato.
I biglietti destinati ai Forever Boys e compagnia sono 190, anche se è ben riconoscibile qualche tifoso collocato in tribuna, accanto proprio al settore ospiti. Dopo esser giunti abbastanza in anticipo ed essersi caricati nel parcheggio antistante il settore, fanno il loro ingresso: i cori di entrata sono ostili nei confronti dei pistoiesi, i quali rispondono con sonori fischi.
I virtussini continuano a caricarsi ben prima del fischio iniziale, mentre la Baraonda attende di compattarsi per dare il via alla propria prestazione.
Importanza della partita, curva di casa e settore ospiti pieno uniti alla rivalità tra le due tifoserie sono gli ingredienti che dovrebbero convincere i più scettici al connubio “ultras-pallacanestro” a cambiare idea.
Entrambe le fazioni danno vita a un tifo carico, rabbioso: è innegabile che ognuna, oltre che per sé stessa, voglia fare bella figura davanti all’antagonista. I cori spaziano dai vari scambi di insulti (“tortellini e bocchini” e “pistoiese pezzo di mer…” fanno da padroni), a numerosi cori di sostegno ai propri beniamini.
Chi sembra ricevere maggiormente l’invito a vincere la partita è la squadra ospite: il responso del campo per i primi tre quarti è impietoso per i biancorossi, raggiungendo un parziale di 44 a 71.
In tutto questo, i virtussini mettono in atto una bella sciarpata, mentre i pistoiesi sono più voltati a tenere alti i bandieroni nel corso della partita, che per lunghissimi tratti sembra più che chiusa.
Da sottolineare un vero e proprio confronto vocale tra i due gruppi: mentre i bolognesi cantavano tramite botta e risposta “pistoiese pezzo di m…”, la Baraonda, seguita da tutto il Palacarrara, rispondeva ad ogni frase ospite “la maiala di tu ma”.
Il quarto tempo si apre, come già accennato, sul punteggio di 44 a 71. Nel corso di esso, accade qualcosa di suggestivo, quasi straordinario; se nel settore ospiti si fa (direi quasi giustamente) baldoria, con la tifoseria che si divide in due per poi creare parapiglia tra di loro, nei settori casalinghi si nota già qualche tifoso abbandonare il palazzetto.
Dopo un breve discorso tenuto dai ragazzi in balaustra, la Baraonda fa ancora più quadrato e, aiutata da mani e tamburo, canta per un intero quarto sulla base di “Don’t worry, be happy” un semplice (ma efficace) “lo lo lo lo” (reso celebre dalla tifoseria pisana, per intendersi).
Prima il settore più caldo e successivamente il resto del palazzetto danno vita a un supporto incondizionato, con la squadra che piano piano inizia a riavvicinarsi alla Virtus.
Il settore ospiti progressivamente inizia a calare (a onor del vero senza mai zittirsi o fermarsi più di tanto) un po’ per l’andamento del match un po’ per la prestazione dei pistoiesi.
A festeggiare comunque saranno i Boys, dato che la partita si concluderà per 71 a 81, creando non pochi rimpianti al pubblico pistoiese per i primi quarti giocati al limite del patetico.
Al termine della partita si assiste a uno scambio di battute tra le tifoserie: i bolognesi lanciano infatti un “siete al cinema” che scatena un mix di incredulità e quasi ilarità nei toscani, i quali, soprattutto nella parte più difficile della partita, han dato vita a un appoggio davvero senza riserve.
Mentre i bolognesi festeggiano con coach Sacripanti e squadra un importante trionfo, la Baraonda chiama sotto il settore pertinente i propri giocatori, ed evidenzia come, lottando insieme, la salvezza in questa massima serie verrà raggiunta.
Nel prossimo turno la Virtus Bologna sarà di scena nuovamente in trasferta, a Brindisi, così come Pistoia che si recherà in Piemonte, dai gemellati di Torino.
Edoardo Pacini