Ormai prossimi alle scadenze per l’iscrizione della Pistoiese al campionato di serie D crediamo che non sia più il tempo di aspettare, ma quello di rendersi conto della realtà delle cose e di prendere di conseguenza le decisioni. A Pistoia, ormai è evidente a tutti, nessuno è capace o ha il coraggio di fare qualcosa. Dalla retrocessione del mese di maggio gli unici che ci hanno messo la faccia sono stati il sindaco, a cui è toccato in dono dalla famiglia Ferrari il compito di trovare un acquirente mettendolo nella situazione di gestire una bomba con la miccia accesa, e i gruppi organizzati della Curva, le vittime della sciagurata gestione di questi anni. Ora siccome a noi il ruolo di vittima non ci piace e non riesce a starci addosso, crediamo che sia giusto dare continuità a ciò che abbiamo dimostrato in questi mesi e che è stato suggellato dalla manifestazione di quindici giorni fa. La Curva fa dei suoi valori fondamentali la passione, il senso di appartenenza, lo spirito di aggregazione, il rispetto e il coraggio. Oltre a questo, negli anni, gli ultras hanno sempre dimostrato capacità ed intraprendenza. Nessuno, e diciamo forte nessuno, degli attuali soci o dirigenti che fanno parte della Pistoiese racchiude questi valori: né la famiglia Ferrari, né gli altri soci di minoranza, dimostrano passione ed attaccamento visto il loro perdurante silenzio che nasconde solo la voglia di esserci per loro interesse rimanendo defilati solo per dire poi: ’Non è colpa mia!’.

Nessun imprenditore locale dimostra realmente spirito di appartenenza e passione altrimenti farebbe seguire a parole e buoni propositi di circostanza i fatti. Nessuno di questi soggetti dimostra così coraggio e rispetto, che sono il metro con cui siamo abituati a giudicare il valore delle persone. Preso atto di tutto questo non vogliamo più essere rappresentati da queste persone, non vogliamo più identificare la Pistoiese con questi soggetti, men che mai rischiare di essere strumentalizzati dal primo faccendiere che si presenta in Comune millantando chissà che cosa. Se quindi la situazione resterà tale, se gli attuali soci e dirigenti non usciranno di scena definitivamente, se nessuno in città ha realmente la capacità e il coraggio di fare qualcosa di più che andare a piangere dal sindaco, allora siamo noi a dire forte e chiaro fin da oggi che fino a quando queste persone graviteranno ancora intorno alla Pistoiese lasceremo lo stadio deserto e diserteremo a oltranza perché la loro Pistoiese non è la nostra Pistoiese e tutto quello che si merita chi non ha il coraggio di metterci la faccia è uno stadio vuoto, senza bandiere, senza cori, senza cuore e senza anima. La nostra è una scelta meditata e dolorosa ma non pensiamo ci possano essere alternative: chi davvero ama e rispetta la Pistoiese siamo sicuri che condividerà ed appoggerà la nostra decisione”. Curva Nord 1982, Tuttintinti, 21 Aprile, Only Orange”.