Ancora una sfida, ancora una possibilità per Livorno di portare Mestre a gara 5, ancora una possibilità per Mestre di chiudere i giochi e passare al turno successivo. Questa partita rappresenta quello che si chiama comunemente un “dentro o fuori” e perciò l’attesa è di quelle spasmodiche: se sei appassionato di basket diventa quasi un obbligo, quasi un dovere, parafrasando il sommo Guccini, essere al palazzetto. Ed infatti non ci si può dire affatto delusi, se la vendita dei biglietti si è concentrata in appena due giorni ed è andata a gonfie vele e prima della gara, i botteghini fuori il palazzetto hanno dovuto esporre il cartello “tutto esaurito”, a conferma ancora una volta della passione di Livorno per la palla a spicchi.
Dopo la gara di sabato, da Mestre giungono ancora una volta gli ultras con al seguito lo striscione “Curva Nord”. Rispetto a due giorni prima i numeri sono più risicati e non potrebbe essere altrimenti visto il giorno lavorativo. Da applaudire comunque chi si è sorbito due trasferte in appena tre giorni, segno anche in questo caso di una fede irrazionale ed una voglia di seguire la squadra che supera gli evidenti ostacoli organizzativi. Difficile per gli ospiti farsi sentire in un palazzetto per larghi tratti su di giri, malgrado ciò e nonostante il numero, i presenti sostengono la squadra e non rinunciano neanche ad una nota di colore, con qualche bandierone ed un paio di due aste che fanno tutto il loro dovere.
Bel colpo d’occhio del palazzetto, pubblico come sempre vivace e molto coinvolto nelle azioni di gioco. La curva comanda le danze mentre la novità è rappresentata da uno striscione a bordo parquet firmato Curva Sud che vuole ricordare la tragedia del Moby Prince, un vero disastro accaduto a Livorno che da troppi anni ormai è ammantato da quella classica coltre di fumo di cui la storia della nostra repubblica abbonda.
Ingresso in campo dei padroni di casa e giochi di luce organizzati dalla società, non male l’idea anche se a mio parere c’è un’eccessiva spettacolarizzazione dell’evento. All’esterno del palazzetto, la Curva organizza un secondo gioco di luci, in questo caso molto più pratico con torce e fumogeni che però non trovano il giusto palcoscenico, in quanto si disperdono nell’aria senza che possano essere visti dalla massa dei presenti. In effetti torce e fumogeni all’interno di un palazzetto fanno sì un discreto spettacolo visivo ma la difficoltà nella dispersione del fumo è palese.
Immancabile il bandierone copricurva per i padroni di casa, come sempre nulla da eccepire a livello estetico anche se personalmente eviterei la continua riproposizione dello stesso che rischia di diventare scontata, ripetitiva e perdere del proprio potenziale. Come ho ormai capito, il tifo nel basket segue per buona parte l’andamento della partita, una bomba da tre o una schiacciata può far esultare tutto il palazzetto, viceversa un parziale negativo mette in ginocchio quasi tutta la tifoseria. Questa sera la Curva Sud sfodera comunque una prestazione tutto cuore, il tifo è di quelli caldi e continui, pochissime le pause ed in alcuni tratti oltre la curva, sono anche gli altri settori a voler dire la propria, creando un ambiente molto caldo.
Sul parquet la partita è avvincente, le due squadre danno battaglia e sugli spalti non c’è un momento di silenzio. I padroni di casa possono mostrare i muscoli visti i numeri a loro disposizione e grazie ad una buona organizzazione, riescono a sostenere in maniera quasi impeccabile la squadra.
Nei minuti finali si concretizza l’allungo di Mestre che riesce a portarsi in vantaggio ed accelerare sui rivali, il palazzetto comunque non manca di sostenere la squadra fino alla sirena finale, effettuando una sciarpata che coinvolge praticamente tutti i presenti. Ottima prova di calore e colore da parte della tifoseria livornese. A partita terminata l’invasione di campo è comunque d’obbligo con i tifosi che vanno letteralmente ad abbracciare i giocatori. Qualche espressione molto dispiaciuta ma si percepisce che il pubblico ha apprezzato la prova della squadra, nonostante il risultato negativo.
Sull’altro versante si sprecano i sorrisi, i giocatori vanno ad abbracciare i tifosi accorsi da Mestre, qualche audace addirittura sale sulle gradinate per far cominciare la festa ed in effetti tifosi, ultras e giocatori si uniscono appunto in un abbraccio che è più pratico che simbolico.
Il palazzetto fatica a svuotarsi, i giocatori della Pielle fanno il loro rientro negli spogliatoi tra i saluti e l’affetto dei tifosi ed anche la squadra ospite si prende la dose di applausi quando è il momento del rientro negli spogliatoi. Applausi, a dire il vero, che i giocatori mestrini ricambiano al pubblico di Livorno malgrado qualche eccesso che è quasi scontato durante la partita, ma si è percepito sia sugli spalti che sul parquet un reciproco rispetto che poi si è materializzato nel post partita.
Valerio Poli