Finalmente qualcosa di nuovo al palazzetto, la notizia principale è che non c’è il tutto esaurito, una novità negli ultimi tempi visto che trovare un biglietto stava diventando un’impresa titanica. La squadra in questa stagione sta disattendendo, almeno in parte, le attese: dopo il campionato della scorsa stagione molti sportivi pensavano di migliorarsi ulteriormente ed invece la Pielle sta incontra qualche evidente difficoltà. Del resto a tutte le latitudini l’andamento della squadra conta e non poco, sono rare le eccezioni, in linea di massima i buoni risultati attraggono il pubblico mentre quando c’è da mangiare il cosiddetto pane duro, restano solo i fedelissimi. In questa serata qualche spazio vuoto c’è ed è visibile ma comunque la Curva Sud presenta un buon colpo d’occhio. Siamo lontani dalla gente stretta l’una all’altra ma comunque esteticamente non si può certo parlare di flop.

La serata scorre senza tanti sussulti, di ospiti neanche l’ombra e questo era prevedibile. Il sostegno vocale è comunque continuo, le solite bandiere a donare il tocco di colore e i decibel che seguono diligentemente l’andamento dell’incontro, così nel finale con la squadra che allunga centrando il traguardo, il palazzetto tocca il suo apice.

Non ci sarebbe nulla da segnalare se non lo striscione aperto pochi minuti dopo l’inizio delle ostilità, che vuole ricordare un tifoso della Pielle venuto a mancare pochi giorni prima della partita. Giacomo aveva avuto il merito di formare la “Banda Piellini”, un gruppo di amici, uomini, donne, bambini che avevano il piacere di seguire la squadra e di farsi qualche birra durante la partita. Lo striscione esposto dagli amici trova gli applausi dei presenti, del resto Giacomo era un tipo conosciuto, sia al palazzetto, sia in città per essere presidente di un circolo culturale. Dettaglio non da poco, Giacomo era un mio amico, una persona dai sani valori, altruista e generosa tanto che ha deciso di donare anche dopo la morte. Si usa dire che se ne vanno sempre i migliori, ecco l’eccezione perché a Giacomo di essere migliore interessava davvero poco, alle frasi fatte e ai luoghi comuni preferiva la sincerità della pacca sulla spalla o della chiacchierata quando varcavi la soglia di quella porta.

Ora la Pielle avrà un tifoso in meno, uno di quelli che più ha sofferto per una situazione che ad un certo punto è sfuggita di mano. Ma questa è un’altra storia, ormai passata, dove un po’ tutte le componenti in gioco hanno sbagliato. Riavvolgere il nastro e ripartire da capo non è possibile, peccato altrimenti si poteva riscrivere una storia, magari con un finale a sorpresa, magari diverso dalla cruda realtà. Quella in cui Giacomo già ci manca. Davvero tanto.

Valerio Poli