In una bella domenica soleggiata di fine ottobre, arrivo a Mola di Bari, dove, in campo neutro, si gioca la partita di Eccellenza tra Polimnia e Galatina. Tutto sembra partire col piede sbagliato: basandomi su informazioni infrasettimanali, infatti, sbaglio sia l’orario (previsto per le 14:30 e poi spostato alle 16:00) sia il luogo, non più Polignano ma il “Caduti di Superga” di Mola di Bari. Nonostante le modifiche, riesco comunque a essere presente, anche se con una lunga attesa davanti, prima di poter assistere a questa gara.

Dal punto di vista ultras, c’è poco o nulla da segnalare, ma si tratta comunque di un incontro dal fascino particolare, uno di quelli dedicati ai cosiddetti palati fini in fatto di tifo. Ad aprile, attraverso un lungo comunicato, i Casual Polimnia avevano annunciato la loro autosospensione: non a caso, una decina di loro si posiziona in silenzio, defilata nella lunga tribuna di casa.

Da Galatina, invece, il gruppo di supporter dei biancostellati arriva intorno alla mezz’ora del primo tempo. Espongono la pezza “DIFFIDATI VANTO NOSTRO” e uno striscione con la scritta: “13-10-2024: LA MORTE NON È UGUALE PER TUTTI”, sotto la quale tante tifoserie si sono accomunate per far arrivare più forte il proprio sdegno contro la scelta della Lega Calcio di non acconsentire al minuto di silenzio per i tre ultras di Foggia morti in un incidente stradale di ritorno dalla trasferta di Potenza. Il silenzio della partita viene spezzato dall’applauso dei ragazzi di Polignano, accompagnato dal bel coro: “Ultras, Ultras”. Non accade molto altro in questi novanta minuti: solo un pallone che rotola. Ma quel coro di risposta a quello striscione hanno reso significativa la partita e ripagato la mia presenza, al netto della scelta comprensibilissima di optare per un profilo sobrio, per rispetto a questi stessi dati ultimi accadimenti.

Testo e foto di C.O.