Dopo oltre dieci anni di vuoto, in cui è totalmente mancato un progetto strutturato e continuo, torna finalmente il calcio giocato in quel di Pompei. Si parte dall’Eccellenza ed esimendomi dallo snocciolare dinamiche e passaggi societari che sono stati necessari per creare queste premesse, preferisco rivolgere il mio sguardo e il mio interesse agli spalti. Quello che personalmente ritengo debba risaltare agli onori delle cronache di un osservatore del mondo ultras, è che parallelamente a tutte le questioni del campo, un gruppo di ragazzi si è organizzato per fare tifo ed aggregazione attorno alla squadra di calcio della propria città. A Pompei questa è una novità assoluta perché in passato non c’è mai stato un vero e proprio gruppo organizzato ma più che altro “semplici supporter”.

Il gruppo in questione si presenta alla sua prima partita ufficiale contro il Givova Capri Anacapri, squadra della famossisima isola in un match valevole per la Coppa Italia di Eccellenza. Purtroppo in attesa del termine dei lavori allo stadio “Bellucci” di Pompei, si gioca sul neutro di Angri. I pompeiani si posizionano dietro una sola pezza con i colori sociali rossoblù con la scritta “Pompei”:
semplice, pochi fronzoli, ma di impatto.

Per essere un gruppo appena nato, numericamente non è affatto male, anzi. L’ingresso in campo è accompagnato con una fumogenata rossoblù ed una torciata con sottofondo il coro “Noi siamo i pompeiani”. Per qualche minuto la visibilità del campo diminuisce nettamente a causa del fumo, che, quando si dirada, lascia poi che la partita in campo e quella del tifo abbiano definitivamente inizio.

Nei novanta minuti i pompeiani cantano con buona costanza, incentrando il loro sostegno su cori non banali che non risultano soprattutto, la solita copia di copie che si possono sentire ovunque, in giro. Si nota visibilmente quanto si divertano e non calano nemmeno mentre in campo matura un risultato negativo per la propria squadra, anzi finiscono per sostenerla ancora di più.

L’uso della pirotecnica da parte loro è su quantità industriali anche se, purtroppo, l’assenza di tifo nel settore ospiti, occupato solo da parenti e/o amici dei calciatori, toglie qualche ulteriore stimolo a loro e alla cronaca un ulteriore motivo di interesse.

La partita in campo termina 4 a 2 in favore degli ospiti, avvantaggiati anche dal fatto che il Pompei si è ritrovato a giocare in dieci uomini per quasi tutta la partita. Al di là comunque degli eventi prettamente calcistici e contingenti, resto veramente curioso di vedere nuovamente all’opera questo gruppo, magari anche in un confronto con una tifoseria avversaria che può essere uno dei tanti passaggi utili alla loro crescita, così come è indispensabile che lo stesso progetto societario sappia corroborare il loro percorso di tifosi, incentivando con la serietà e la continuità calcistica tutti i km e le esperienza che i tifosi hanno voglia di fare, crescendo al fianco della propria squadra.

Emilio Celotto