Per la partita contro il Casoria, il Pompei torna a giocare nello stadio della propria città dopo oltre dieci anni. Anni in cui lo stadio è rimasto praticamente abbandonato. Sono stati per questo necessari molti lavori per l’adeguamento dell’impianto, a partire dal terreno di gioco e gli spogliatoi, ma manca ancora quello che interessa maggiormente ai tifosi, ossia gli spalti. Senza spalti è difficile tifare, è difficile fare aggregazione proprio da un punto di vista fisico, è difficile anche solo vedere la partita. Senza spalti non è un vero stadio, ma solo un campo di calcio.

Nonostante tutte le difficoltà del caso, comunque i Pompeiani hanno dato il loro generoso supporto alla squadra per l’intera durata della partita. Per l’occasione è stato inoltre inaugurato il nuovo materiale della tifoseria, su tutto la pezza “Pompei primo daspo 59 d.c.”, riferimento alla prima zuffa avvenuta in un evento sportivo in senso lato, un combattimento tra gladiatori nell’anfiteatro pompeiano, non a caso raffigurato sullo stesso vessillo, appunto nel 59 d.c. e in cui gli spettatori accorsi da Pompei e Nocera finirono appunto per dar vita a questo evento a suo modo storico, citato anche negli Annales dello storico latino Tacito e in seguito al quale lo stesso anfiteatro Pompeiano fu “squalificato” per due anni.

Fanno la loro apparizione anche due bandiere, una rossoblu raffigurante un Secutor, ovvero un gladiatore che combatteva specificatamente ai tempi dell’antica Pompei e l’altra bandiera più grande con la scritta “Cenere & lapilli”, chiaro riferimento all’eruzione del Vesuvio che ha ricoperto la città nel 79 d.c.

Tanti i cori goliardici dei padroni di casa, goliardici ma soprattutto autoironici. Non sono mancati cori volti a stimolare l’amministrazione locale a provvedere quanto prima alla costruzione degli spalti. La pirotecnica l’ha poi fatta da padrona per 90 minuti, con torce e fumogeni rossoblu che hanno dominato e colorato l’atmosfera.

La squadra in campo ha ripagato i tifosi vincendo per 3 a 1, mentre purtroppo solo semplici tifosi si sono assiepati nel settore ospiti. L’entusiasmo e la voglia dei Pompeiani di fare gruppo s’è poi trascinata anche all’uscita, quando un corteo spontaneo ha animato le vie della città. A chiusura di questo buon esordio, la speranza per la prossima partita è quella di avere spalti veri da cui tifare: si parla di una struttura in tubolari che dovrebbe quindi essere di facile e veloce realizzazione. L’entusiasmo e la voglia di fare di questi ragazzi, merita senza dubbio una vera casa tutta loro.

Emilio Celotto