Girone di serie D che vede al via non troppe tifoserie. Anche questo pomeriggio a far visita a Ponsacco ci sono una decina di persone che seguono semplicemente la partita e men che mai possono definirsi ultras. Eppure qualche stagione fa ad Agliana c’era un barlume di movimento. Gli Ultras Agliana vennero alla ribalta per la decisione di restare fuori dall’impianto di gioco di Quarrata, altro paese toscano, perché intitolato alla memoria di Filippo Raciti. Indipendentemente dall’opportunità di prendere o meno una decisione del genere, in un comunicato diffuso sostenevano che sull’uccisione dell’ispettore non fu fatta chiarezza e su questo punto penso che avessero tutte le ragioni del caso. Naturalmente la presa di posizione della tifoseria venne immediatamente criticata dal sindacato di polizia e dalla società stessa, del resto è più facile avere una verità di comodo che una scomoda verità.

Chi non molla è la tifoseria rossoblù che anche quest’oggi segue e sostiene la squadra fin dal primo minuto. Un tamburo a dettare i tempi e poi tanta voce. I numeri sono leggermente inferiori rispetto alle ultime uscite, del resto la squadra dopo il bel campionato dello scorso anno è invischiata più che mai nella lotta per non retrocedere, ma la vittoria della tifoseria è stata quella di iscrivere la squadra al campionato.

Il pareggio finale fa masticare amaro ai locali che comunque chiamano la squadra sotto il settore per gli applausi di rito. La salvezza va conquistata partendo dallo stretto rapporto squadra – tifoseria. Classifica alla mano ci sarà da sudare, la speranza è quella di non compiere un balzo indietro che potrebbe minare la compattezza di un ambiente che in queste ultime stagioni ha saputo mostrare il meglio di sé.

Valerio Poli