Ancora una volta il meteo decreta pioggia, le previsioni sono rispettate ed anche questa partita, come le ultime che mi hanno visto a bordo campo, viene giocata in condizioni sfavorevoli sia per chi gioca sul terreno verde, sia per chi vuole essere spettatore pagante. Scontato che specialmente il pubblico di casa non affolli il Mannucci di Pontedera, la pioggia allontana più di uno spettatore e nel settore abitualmente popolato dagli ultras granata, si notano soltanto qualche decina di persone che alimentano il tifo per il Pontedera ed in parallelo provano a ripararsi dalla pioggia alla meglio.

Che il tifo di matrice granata non sia al massimo delle proprie potenzialità si evince dal recente scioglimento del gruppo guida. Stasera se devo essere sincero, mi sarei aspettato molto peggio di quanto mi son trovato davanti: numeri a parte i granata, al netto di tutte le difficoltà, hanno tifato per tutta la partita accompagnando la voce con un bandierone che pur zuppo d’acqua, ha provato ad alzarsi per buoni tratti della partita.

Ultras aretini che giungono a Pontedera a secondo tempo già iniziato, la pioggia ha creato delle problematiche di viabilità e gli estenuanti lavori sulla superstrada FI-PI-LI hanno fatto il resto. Ad inizio partita sono presenti alcune decine di tifosi arrivati con i mezzi propri mentre nella ripresa, con l’arrivo della Curva Sud, sale in cattedra il tifo. Che gli ultras amaranto abbiano nelle loro corde una certa attitudine a sostenere la squadra è cosa ormai conosciuta ed assodata ed anche in una serata non certo delle migliori, la Curva Sud formato trasferta non delude e sfodera una prestazione tutta grinta e sostanza: tanti cori ottimamente coordinati, una continua chiamata a raccolta di tutti i presenti ed il solito tocco di colore che è il marchio di una tifoseria che dimostra una maturità ed una organizzazione ben al di sopra della media.

Da segnalare lo striscione “Prezzi popolari per settori popolari”, un must che richiama alla mente le battaglie passate sulla riduzione dei prezzi per i settori popolari. Altro che riportare le famiglie allo stadio, con certi prezzi, soprattutto nei settori ospiti, ormai allo stadio si entra con carta di credito e cospicuo conto in banca. In barba a tanti discorsi sull’ammodernamento dei nostri impianti, sulla violenza negli stadi e sulla comodità dei seggiolini. Ormai chi frequenta costantemente gli stadi non crede minimamente alle favole raccontate da chi vuol continuare a mungere la gallina dalle uova d’oro. Con la viva mia speranza che questa gallina al più presto saluti la compagnia. Non ne sentiremo la mancanza.

Valerio Poli