Posticipo del campionato di serie C girone A. Si gioca di lunedì sera, giornata infausta in larghe parti d’Italia con le allerte meteo un po’ distribuite in tutta la penisola. Anche in Toscana è in atto la conta dei danni e dei feriti, il bilancio fortunatamente non è tragico ma paura e timore sono sentimenti che si mischiano con estrema facilità viste le recenti tragedie.

Sicuramente non è la serata migliore per godersi una partita di calcio ma si gioca, e questa è già una notizia. Ciò che sembrerebbe scontato è in realtà una “notiziona” da prima pagina visto che ormai il campionato di serie C, ed in parte anche la serie B, sono nel più completo caos con le varie anime della Lega che si rimpallano problemi e responsabilità, ma ormai siamo alla fine di ottobre e non sappiamo con certezza quali squadre hanno il diritto di partecipare ai campionati, quando le partite verranno giocate ed ultimo non ultimo, le regole per promozioni e retrocessioni.

Sento alla radio inopportune dichiarazioni dove si chiede scusa ai tifosi ma in realtà dei tifosi, degli sportivi e dei semplici appassionati, le istituzioni e la politica pallonare se ne fregano altamente, altrimenti starebbero ad ascoltare cosa chiedono quelle persone che hanno ancora intenzione di vedersi una partita dal vivo: libertà di comprare un biglietto, prezzi popolari almeno nei settori popolari e posti in piedi e non assegnati almeno nelle curve.

Tralascio date ed orari delle gare, quella battaglia è stata persa e sinceramente non vedo come si possa tornare indietro. Sta di fatto che ormai il calcio non è romantico per niente, non c’è nulla di passionale in uno sport che sta andando alla deriva, il calcio è uno schifo a tutti i livelli. Perché posso giustificare dove girano i bei soldoni, ma anche nelle categorie giovanili c’è tanto di quello schifo che ad un certo punto non ti meravigli nemmeno più di quello che succede ai piani superiori.

Per questo e per tantissime altre ragioni che volutamente non elenco, bisognerebbe stringere la mano ad ogni spettatore che si presenta di lunedì sera a vedere una partita di serie C, ed anche se si tratta di un derby, posso tranquillamente affermare che sicuramente non è tra i più sentiti. Malgrado le oggettive difficoltà, da Carrara giungono a Pontedera un buon numero di ultras, i gialloblù in questa stagione sembrano esser tornati a girare con discreti numeri ed infatti anche in questa serata possono dire di aver svolto il proprio compito al meglio.

Ospiti che formano un bel gruppo a centro settore, sostengono la squadra ininterrottamente e di tanto in tanto alzano qualche bandierina ed accendono pure qualche torcia. Sicuramente il colore non può essere ai massimi livelli: finché si tratta di alzare bandiere di piccola – media dimensione tutto ok, appena si prova ad alzare un qualsiasi bandierone, si rischia di esser trascinati via. Il vento ha sicuramente la meglio, sia su chi si posiziona sui gradoni, sia sugli undici in campo che in alcuni casi fanno fatica a capire dove finirà il pallone.

Padroni di casa che aprono le danze con uno striscione dai toni piuttosto forti, ma del resto la pazienza ha un limite e per chi ancora crede in certi valori, restare in un silenzio di comodo è cosa ardua da concepire. Granata che in questa serata hanno il tallone d’Achille nell’aspetto numerico, ma comunque fanno gruppo in modo esemplare come del resto avvenuto nelle passate occasioni dove li ho visti all’opera. Anche per loro, sostegno quasi continuo alla squadra, parecchi battimano ed una sciarpata eseguita nel finale.

Tra le due tifoserie rapporti distesi e cordiali, a fine partita si uniscono nei cori contro gli avversari comuni, Viareggio in primis, a ribadire il feeling che unisce Pontedera con Carrara. Una volta ancora, applausi doverosi ai presenti.

Valerio Poli