Martedì non è proprio il giorno migliore per giocare a calcio, ma se l’infrasettimanale purtroppo è un male obbligatorio per un calendario che nelle serie maggiori è sempre più fitto, fa specie che in terza serie si decida di giocare in un giorno che non è quello tradizionale del sabato oppure della domenica. Anche l’orario, 17:30, non è certamente dei migliori. Risulta chiaro che disputare la partita almeno in prima serata sarebbe stata una scelta più logica, per avvicinare all’evento una più larga fetta di pubblico, ma evidentemente certe accortezze non rientrano nei piani di chi stila i calendari.
Ovvio che non ti puoi aspettare il pubblico delle grandi occasioni ed infatti il Mannucci di Pontedera non risulta essere propriamente la Bombonera. Un freddo piuttosto pungente magari allontana i classici indecisi cosicché alla fine solo nella gradinata di casa si noterà qualche anima in più. Da Chiavari arrivano una ventina di persone, alcuni striscioni rimandano a dei club, evidentemente piuttosto vivaci visto che si organizzano anche per trasferte agevoli forse dal punto di vista geografico, meno da quello pratico, mentre qualche ultras appende alla recinzione la pezza della Gradinata Sud ma a parte la presenza non c’è il seguito: un mutismo costante aleggia dalle parti del settore ospite che si vivacizza solo in rari casi e solamente a seguito di azioni di gioco.
Da parte granata non si può certo parlare di una gradinata silente, a dispetto dei numeri non certo da urlo, ma le giustificazioni ci sono tutte e già le ho elencate. Il tifo c’è stato ed è stato pure continuo con l’aggiunta di uno striscione esposto ad inizio ripresa che ricorda le vittime del disastro di Ischia.
La vittoria conquistata sul campo con un finale a dir poco palpitante, fa terminare l’incontro con gli ultras granata che festeggiano con la squadra sotto il loro settore. Cori ed applausi si sprecano ed alla fine chi ha varcato i cancelli del vecchio Mannucci può dire di avere assistito ad una partita più che decorosa.
Valerio Poli