Derby toscano, magari non sentitissimo dalle due tifoserie che privilegiano altre sfide, ma che resta comunque una partita che offre diversi spunti, non ultimo per una classifica che vede entrambe le formazioni puntare i play off.

Ultimamente il tallone d’Achille della tifoseria granata sono stati i numeri, anche in proporzione ad un passato che ha visto la Gradinata con ben altre presenze. Quest’oggi, se non un vero e proprio ritorno al passato, c’è da segnalare un forte riavvicinamento di parecchie persone, visto che il gruppo che occupa la parte centrale risulta essere molto più numeroso delle recenti uscite. Se a questo aspetto, non davvero trascurabile, aggiungiamo una coreografia molto retrò con bandiere, torce e rotolini di carta, possiamo ben dire che almeno colore e divertimento in questo pomeriggio non sono mancati in casa granata, del resto allo stadio e per di più tra gli ultras, si va per divertirsi e ciò è il primo passo per costruire un progetto valido e duraturo.

Da Lucca i numeri sono ben diversi, la tifoseria rossonera prende d’assalto il settore ospite dello Stadio Ettore Mannucci ed anche in questo caso, oltre al numero cospicuo, si nota fin dalle prime battute una coreografia che va a salutare l’ingresso in campo delle squadre: cartoncini rossi e neri vanno ad occupare una larga fetta di settore, nel prepartita vengono fatte le dovute prove ed al momento giusto la riuscita è perfetta. Applausi a chi si cimenta in queste coreografie pur giocando in trasferta, con tutte le problematiche del caso; in questa occasione l’ottima riuscita è figlia di un’organizzazione preventiva tutt’altro che trascurabile.

Ottimo inizio gara e buono anche l’apporto vocale delle due tifoserie, i padroni di casa sono particolarmente su di giri mentre gli ospiti provano e riprovano un nuovo coro che fatica un po’ ad essere compreso ma poi, come succede in questi casi, riesce a coinvolgere gran parte dei presenti. La Curva Ovest versione trasferta non manca di organizzazione: detto della coreografia anche i cori sono coordinati da un megafono e ritmati da un tamburo, la risposta dei presenti non è affatto male ed il tifo si alza senza troppi problemi.

La partita sul terreno di gioco non è tra le più vivaci e difficilmente trascina il pubblico presente che comunque non casca mai in quei silenzi prolungati che fanno affiorare fiacca e stanchezza. Il risultato non si schioda da quello iniziale ma al termine della partita entrambe le tifoserie non mancano di applaudire i propri giocatori.

Valerio Poli