Partiamo dalla fine, quando dopo il triplice fischio del direttore di gara la squadra granata si dirige sotto la gradinata per i saluti di rito, ricevendo qualche timido applauso ma anche una bella razione di fischi, mentre sull’altro versante il quadretto è di tutt’altra tinta con gli ospiti che rimangono ai loro posti, con qualche temerario che si arrampica sulla rete divisoria e con i giocatori bianconeri che sprizzano gioia da tutti i pori insieme agli ultras, ai quali donano maglie e pantaloncini. Niente di nuovo si direbbe, l’ennesima dimostrazione di come il risultato influenzi il giudizio della partita e della prestazione dei giocatori. In barba a tanti bei discorsi filosofici ed altisonanti che vorrebbero avere pure qualche quarto di nobiltà, il risultato conta ed è fondamentale. L’impegno, la maglia sudata, il rispetto di essa, sono argomenti di contorno che raramente entrano in ballo nel caso non si arrivi al traguardo previsto. Raramente ho assistito a retrocessioni indolori con il pubblico che ha continuato a svolgere il proprio ruolo, a memoria mi viene a mente la caduta in serie B dell’Atalanta con alla guida Delio Rossi e con una Curva Nord che fino all’ultimo istante dell’ultima partita diede spettacolo con numeri e tifo di livello superiore. Nella scorsa stagione anche i genoani hanno avuto un sussulto nel finale di campionato con la squadra con un piede e mezzo in serie cadetta, poi sicuramente mi dimenticherò altri episodi ma il concetto è che ultras o tifosi che siano, difficilmente il giudizio non si discosta dal risultato ottenuto sul terreno di gioco.
Ed in questo pomeriggio la prestazione del Siena c’è stata, nei novanta minuti in effetti è sembrato di vedere una squadra dal buon bagaglio tecnico, il pubblico ospite ha sicuramente gradito ed infatti il tifo è scivolato via senza tante pause ed il doppio vantaggio non ha fatto altro che infiammare ulteriormente gli animi degli ultras bianconeri. Senesi che sono andati ad occupare i due settori ospiti dello stadio Mannucci. Come da prassi in uno dei due settori hanno trovato spazio gli ultras e più in generale chi vuol partecipare all’incitamento alla squadra, nell’altro si sono posizionati i club e di rimando quelle persone più intenzionate a godersi l’incontro che non a partecipare attivamente ad esso.
Senesi che ad inizio secondo tempo hanno esposto uno striscione per Diego, un esponente del tifo granata venuto a mancare da pochi giorni, striscione poi fatto pervenire ai padroni di casa che l’hanno esposto e hanno voluto ringraziare con un paio di cori la tifoseria bianconera.
Della partita mi rimane anche l’esultanza al gol del Siena, con il giocatore che si fa quaranta metri di campo per andare ad esultare sotto al settore, con gli ultras che letteralmente lo braccano, la squadra che arriva a rimorchio concludendo una festa collettiva che non si vede più così tanto spesso, in tempi in cui i giocatori vanno avanti a cuoricini e a moine davanti alla telecamera di turno, andando a perdere quella spontaneità che fa pure bene allo sport. Del resto trovatemi un ragazzino che gioca a calcio e non sogna di segnare un gol con la maglia del cuore e non esultare sotto la propria Curva. Emozione unica diceva una pubblicità di un noto amaro.
Valerio Poli