Mentre percorro la superstrada Firenze – Pisa – Livorno impreco sia per il manto stradale degno di una strada di Kabul, sia per la decisione di andare a Pontedera nonostante una giornata contrassegnata da una pioggia continua ed a tratti torrenziale che, per dare un’idea, fa interrompere e rimandare l’incontro Lucchese – Carrarese. Tra Lucca e Pontedera, per i non bene informati, non è che in linea d’aria ci sia tutta questa distanza. Pioggia che è costante compagna anche durante la gara e pur essendo aspetto non proprio lieto, riesce comunque a non disturbare più di tanto né la partita né il sottoscritto: il terreno di gioco è in sintetico e regge bene l’urto, il sottoscritto si dota di ampio ombrello fedele compagno di tante battaglie.

Meteo a parte, torno a vedere i teramani dopo diversi anni dall’ultima volta, vado a memoria e mi ricordo di una loro presenza con tanto di striscione Devil’s Korps in quel di Grosseto ma veramente stiamo parlando di parecchie stagioni fa e di acqua ne è passata sotto i ponti anche se Teramo resta una piazza che nell’immaginario collettivo ha comunque un proprio fascino. A metà anni novanta era un gran parlare dei teramani perché in effetti avevano un qualcosa di diverso, rozzi il giusto, molto dediti alla squadra, passionali all’esasperazione nonostante un bacino d’utenza non certo immenso. Erano gli anni dei derby con il Giulianova, delle sfide con il Chieti e di alcune trasferte con un bel seguito.

Purtroppo attualmente la squadra non è che viaggi a vele spiegate, la recente trasferta di Carrara è terminata con una sconfitta piuttosto pesante perciò non mi aspetto numeri entusiasmanti ma del resto il panorama nazionale non ci presenta molte piazze in salute.

Teramani che giungono comunque a Pontedera, espongono un solo striscione con su scritto “Il Teramo siamo noi” e dietro di questo fanno gruppo. Fin dalle prime battute capisco che lo spirito Devil’s ancora aleggia nella Curva Est formato trasferta infatti, come nel passato, i presenti ci danno dentro alla grande per farsi sentire ed in effetti riescono pienamente a centrare l’obiettivo prefissato. Nonostante la pioggia battente che proibisce quasi del tutto l’uso di bandiere o bandierine, i presenti usano voce e mani per riscaldare l’ambiente ed il tifo risulta continuo e ben fatto, con pause ridotte all’osso e cori che vengono dettati e seguiti da tutti i presenti. Finalmente una tifoseria che bada poco all’estetica e privilegia la sostanza. I teramani sembrano proprio divertirsi, aspetto quest’ultimo che può sembrare scontato ma che scontato spesso non è. Direi che in proporzione ai numeri portati a Pontedera, sarebbe stato impossibile fare di meglio. La vittoria netta da parte della squadra è il giusto premio a chi ha percorso chilometri e ha fatti in pieno il proprio dovere.

Valerio Poli