Curiosità. Questo è il sentimento che provo nel dirigermi verso Pontedera per vedere all’opera gli ultras pesaresi. È veramente tanti anni che non ho il piacere di vederli all’opera ed è una di quelle piccole tifoserie che ad inizio anni ’90 si era messa ampiamente in mostra o comunque della quale ho un ricordo positivo. Non nego che il vecchio striscione “Ultras Vis Boys” mi sia sempre piaciuto esteticamente, forse ancora di più il simbolo che lo contraddistingueva ma al di là del mero aspetto estetico, i pesaresi dell’epoca erano un gruppo che non saltava una trasferta in un periodo dove timbrare sistematicamente il cartellino non era cosa ovvia e scontata. Ad onor del vero anche i cugini di Fano non mi sembravano da meno, anche loro, vado a memoria, sempre presenti in terra toscana con striscioni e bandiere al seguito, il derby Vis–Fano, per chi ha già raggiunto l’età della patente, si ricorda chiaramente sulle pagine di “Supertifo”. Internet era sconosciuto e le immagini delle curve le potevi avere se facevi corrispondenza oppure, una volta al mese o in seguito due volte al mese, prendevi d’assalto l’edicola sotto casa per comprare quella rivista che nel tempo ha perso purtroppo molto del suo fascino iniziale. Ma beninteso, inutile mentire sapendo di mentire, in buona parte siamo figli di “Supertifo”, faccio fatica a non ricordare una sola persona innamorata del mondo ultras che rimaneva indifferente nel momento dello sfoglio della rivista.
Arrivo a Pontedera e buona parte degli ospiti li noto nel parcheggio a loro dedicato, tante auto private, qualche van e già da una prima occhiata noto che la presenza non è di quelle da disdegnare. Infatti nel settore ospite la cornice non è male, i pesaresi si sistemano in uno spicchio e, aspetto da sottolineare, restano compatti per tutta la durata della gara. Ottimi esteticamente con i bandieroni che fanno bella mostra, anche dal punto di vista vocale non si fanno mancare nulla. I cori sono scanditi all’unisono, molto vari tra loro e almeno nella prima ora sono un rullo compressore, senza un attimo di pausa. Poi la pioggia che comincia a cadere, prima in maniera sottile e poi aumentando l’intensità, rende sia più difficoltoso alzare le bandiere, sia darci dentro con al voce. Resta il fatto oggettivo ed inconfutabile che i pesaresi questa sera hanno offerto una gran bella prova su tutto il fronte.
Ai padroni di casa bisogna dare il merito di non mollare, la situazione in classifica non è di quelle più rosee ma in questa serata i numeri espressi sono anche leggermente superiori rispetto alle ultime uscite, evidentemente si cerca di serrare i ranghi in vista di una stagione che molto probabilmente offrirà più di un boccone amaro. Eppure il sostegno alla squadra non viene meno, a livello estetico si segnala qualche bandiera ma in definitiva è la voce che vuole essere l’indiscussa protagonista. Inutile rincorrere un passato anche glorioso ma che rischia di essere un fardello troppo ingombrante, oggi a Pontedera c’è da rimboccarsi le maniche e chi continua ad essere presente, in casa e in trasferta, ha ben poco da rimproverarsi: portare avanti un progetto con un bacino d’utenza non così ampio è pur sempre meritevole di un grosso applauso.
Tanto per rimarcare la diversa situazione delle due compagini, sono gli ospiti ad ottenere i tre punti con l’unica rete della serata, tanto basta per tornare nelle Marche con il sorriso stampato in faccia.
Testo e foto di Valerio Poli