Svelate le nuove maglie con i nomi dei Comuni e il logo del Cro
PORDENONE. Basta un’istantanea: nel 2011, sempre in piazzetta San Marco, il Pordenone fu presentato alla città. Poca gente, scarso interesse. Ieri l’esatto opposto. Si sono alzati i veli sulla nuova squadra neroverde e la comunità ha risposto con grande entusiasmo.
L’area antistante il duomo era gremita: almeno 880 persone, tanto calore e affetto per questo gruppo, pronto ad affrontare la seconda avventura in Lega Pro, quella che deve valere la permanenza in categoria dopo la retrocessione e l’incredibile sforzo del ripescaggio.
Un Pordenone in mano ai pordenonesi: il presidente Lovisa, nel finale del vernissage, ha rivelato di aver rifiutato l’ingresso in società di un imprenditore importante, pur di mantenere al suo fianco i suoi due soci Orenti e Zuzzi.
Cornice. Quattro anni fa: cosa rappresentavano i “ramarri”, per la città? Ben poco. Ora il rapporto è quasi simbiotico, visto che non c’era un posto libero. Semplice moda? O vero tifo? Il tempo lo dirà ma la cosa importante è che questi “ramarri” siano sostenuti.
L’ha dichiarato anche il tecnico, Bruno Tedino: «C’è bisogno di questo supporto – ha affermato il trainer – perché sarà un anno impegnativo. Se lottiamo tutti assieme possiamo ottenere grandi risultati». Il primo c’è già: portare in piazza tanti pordenonesi.
Che si sono fatti sentire durante la presentazione della squadra. Naturalmente, tra tutti, l’ovazione l’ha raccolta Gianni Careri, uno dei giocatori rimasti dalla scorsa stagione, ma soprattutto l’eroe della gara con l’Albinoleffe, dove rimase in campo infortunato. Quindi, tra i difensori, ha preso la parola il nuovo capitano, Mirko Stefani. Parola d’ordine: piedi per terra.
«Dobbiamo avere la mentalità di guardare avanti, ma anche l’umiltà di una squadra neo-promossa – ha affermato il difensore trentino –: ricordiamoci che siamo sempre un team ripescato e deve sgomitare per mantenere la categoria».
Le divise. Presente anche il sindaco, Claudio Pedrotti, che ha lodato la proprietà. «La Lega Pro la dobbiamo al coraggio del presidente Lovisa – ha detto –. Il Pordenone ha fatto tanto: una fra tutte, la vicinanza all’Area giovani del Cro. È stato uno dei gesti più emozionanti che ho visto negli ultimi sei mesi».
Il legame si è rafforzato ancora di più: anche quest’anno il simbolo della struttura comparirà nelle maglie dei neroverdi, presentate ieri in chiusura dell’evento. Quasi identica all’anno scorso la neroverde, con l’aggiunta del ramarro sul fianco sinistro, con all’interno i nomi di tutti i comuni della provincia; interamente bianca la seconda (senza il ramarro, a differenza dell’ultimo torneo).
La patch dell’Area giovani è stata trasferita dalla manica sinistra al centro della divisa, sotto il confermato sponsor tecnico Joma. Un altro tocco di continuità, dopo quella relativa alla proprietà rilevata da Lovisa.