Son sempre più del parere che la Lega Pro, snobbata da televisioni varie e trasmissioni sportive, viva ancora sulla passione di chi segue le squadre direttamente dagli spalti, siano questi gli scomodi e freddi gradoni di una curva, sia l’accogliente poltroncina di tribuna coperta. In un periodo dove la desertificazione degli spalti è cosa assai evidente, come è evidente l’incapacità di Lor Signori di far sì che il pubblico torni a gremire gli stadi, andare a vedere una partita di Lega Pro ed accorgersi che c’è comunque un nutrito seguito fa indubbiamente piacere.

Certe decisioni cervellotiche sono difficili a comprendersi, così personalmente faccio fatica ad immaginare come possa venire in mente, a gente che teoricamente dovrebbe essere in grado di svolgere al meglio il proprio dovere, di giocare un turno di Lega Pro in un giorno lavorativo.

Ormai abbiamo visto di tutto: orari impossibili, giorni assurdi e misure restrittive da far drizzare i capelli, ma se – come si dice – si vuol riportare le famiglie allo stadio (che bello spot!) trovo che sia pretenzioso pensare che giovani coppie con figli in erba, possano abbandonare la quiete domestica per dirigersi a vedere una partita di Lega Pro che si giochi di mercoledì alle ore 20:45.

Visto il giorno non proprio adatto ad una partita di calcio e la distanza tra l’Aquila e Pontedera, non mi aspetto una corposa presenza di ospiti, anche se, ad onor del vero, gli ultras aquilani li ho già visti di recente e mi hanno fatto una buonissima impressione.

Lo stadio Mannucci di Pontedera tarda a riempirsi, tanto che ad inizio partita ci sono ancora dei ritardatari che hanno da espletare l’iter burocratico per accedere al proprio settore: biglietto, documento, perquisizione, apertura borse e poi via dentro con la partita già iniziata…

Alla fine il settore dove risiedono gli ultras granata non è affatto male: un buon numero di presenze fa da contorno al nocciolo degli ultras, che in questa serata marcano il territorio con alcune pezze. Una volta preso posto sulle gradinate, il pubblico di casa non fa mancare il proprio apporto alla squadra: cori e battimani si susseguono con una buona intensità, l’incitamento non manca, anche se gli ultras non riescono quasi mai a coinvolgere tutto il settore. Una bandiera giamaicana bordata con stoffa granata viene sventolata quasi ininterrottamente mentre, a livello vocale, oltre ai cori per la squadra, non vengono dimenticati i nemici di Cecina, Empoli, Viareggio e Ponsacco, con quest’ultimi che si prendono la fetta maggiore di offese. Del resto è il derby più sentito dagli ultras granata e la rivalità tra le due fazioni va ben al di là dell’ambiente calcistico.

Intorno al decimo minuto fanno il loro ingresso, nel settore destinato agli ospiti, gli ultras aquilani: anche per loro c’è da svolgere le pratiche di biglietto, documento e vaglio di striscioni e bandiere.

Una volta superato il controllo, si compattano ed entrano nel settore tutti insieme. Altra pausa per esporre le pezze, orgogliosamente tenute in mano, e parte il loro tifo.

“Siamo arrivati…” viene intonato diverse volte con pause parecchio prolungate rotte da un secco boato. Già nelle esibizioni precedenti ho potuto constatare che questo è il primo coro dei rossoblù.

Gli aquilani fanno gruppo, compatti dietro le loro pezze non smettono di cantare un secondo: cori a ripetere alternati a melodie più lunghe e ritmate, il settore è in eterno movimento ed il calore attorno alla quadra non manca. Un lanciacori, costantemente spalle al campo, ed un bel bandierone fatto sventolare ai lati del gruppo sono i tratti distintivi di una tifoseria che, in quanto a organizzazione e sostegno, può dire la propria in ogni campo.

Anche a livello di colore gli ospiti non deludono: se il bel bandierone viene sventolato quasi in maniera ininterrotta, dal nulla spuntano pure alcune bandierine che permettono alle ugole di riposare qualche secondo pur mantenendo alto il livello.

La partita del tifo è piacevole, anche i granata fanno sfoggio di alcune bandierine ed organizzano pure una sciarpata che vede gli ultras unici protagonisti.

Fino al novantesimo resta alto il tifo degli aquilani, che neanche con la squadra che prende la via degli spogliatoi decidono di terminare la propria prova, ma vanno ben al di là del proprio dovere con una piccola appendice post partita.

Il pubblico di casa applaude la squadra, il risultato non si è mosso da quello iniziale, ma vista la superiorità numerica ed il fattore campo, il pareggio fa masticare un po’ amaro.

Valerio Poli.