Fine settimana sui campi di Eccellenza, torno a Portici per quella che promette di essere una bella giornata di tifo, con i porticesi che in campo e sugli spalti affrontano i nolani. La tifoseria di casa è una di quelle che porta avanti una vecchia mentalità, non corre dietro a mode passeggere, ma punta alla presenza autentica, senza voler apparire al di fuori di ciò che è il vero campo di pertinenza del tifo. Cosa che non può che far loro onore. Sono una di quelle tifoserie che non si appoggiano all’uso del tamburo; si raggruppano al centro del settore, cantando e mantenendo il tempo con diversi battimani. Una bandiera di rappresentanza sventola alta, mentre i tifosi non dimenticano mai i soprusi di una vecchia dirigenza che li ha costretti a indietreggiare appunto fino in Eccellenza: una questione amara, una ferita ancora aperta che alimenta cori di protesta. Attualmente occupano purtroppo solo l’ottavo posto in classifica, quindi la stagione del riscatto è ancora lungi dal venire.
Anche i nolani, tra le tifoserie calde della Campania, hanno una loro particolarità nella mentalità del tifo, sia in casa che in trasferta. Nonostante siano reduci da due sconfitte pesanti, quella della finale di Coppa Italia contro la Polisportiva Santa Maria Cilento e la recente sconfitta in casa con L’Aversa, si presentano in buon numero e, soprattutto, carichi. Questo dimostra che non hanno perso grinta e fiducia. Lottano ancora per il primo posto con l’Afragolese, avanti di un’incollatura e quindi da non perdere di vista prima dell’imminente scontro diretto. I cori, con un’ attenzione a proposte originali, sono accompagnati da fumogeni e salti, complice la vittoria in campo. Tra le bandiere, spicca quella nuova del centenario, che festeggiano proprio quest’anno.
Ultima particolarità di questa giornata è lo stadio, che ha un fascino davvero singolare, con i gradoni in pietra e il Vesuvio sullo sfondo, attorniato da vecchie architetture di palazzi dove di tanto in tanto si affaccia qualche spettatore curioso.
In campo sono i bianconeri ospiti ad imporsi con un largo 4-0 a chiusura di una giornata che fra il cemento dei gradoni e le urla del tifo, aveva tutto il tipico profumo del calcio di una volta, del calcio nella sua essenza.
Imma Borrelli