Potenza-Reggina è una gara di cartello tra due squadre che lottano per il vertice della classifica. Un classico degli anni ‘90, destinato a ripetersi tre giorni in occasione della partita di Coppa Italia di Serie C al Granillo.

Un’occasione alla quale non posso mancare, soprattutto per location e vicinanza. L’orario è di quelli più appetibili; si gioca alle 16:30, anche se scattare a Potenza con il cielo scuro non è il massimo della perfezione.

Per vivere gli attimi che precedono la partita, e verificare come da prassi il livello climatico del tifo, già da qualche ora prima del match sono nei pressi dello stadio. Durante l’attesa cerco di ricordarmi i lontani precedenti tra Potenza e Reggina. Dovrei possedere qualche scatto, foto sgranate, ormai consumate dal tempo, ma ancora capaci di suscitare emozioni e sensazioni

Una volta fatto il consueto giro intorno allo stadio, per respirare quella fantastica aria che solo un nostalgico può percepire, mi dirigo in campo, dove lo scenario che mi si apre davanti è di quelli interessanti. Lo stadio fa la sua bella figura, la curva è praticamente esaurita, non male le due tribune belle piene. Anche il settore ospiti si popola pian piano; all’incirca sono 300 i sostenitori che raggiungono Potenza.

All’entrata in campo, la Ovest offre un impatto straordinario. Scenografia “old style”, nella sua semplicità fa un grande effetto. Mosaico rossoblu con pettorine, e due aste alzate con la scritta “Ultras”. Il tifo fin dal principio si dimostra solido e compatto. Il Potenza va sotto di tre goal, in campo non c’è storia. Ma anche quest’oggi la Ovest può essere soddisfatta di sé stessa, partendo da numeri importanti, e con una prestazione – nonostante il passivo – buona.

Nulla da dire oggi sui reggini. Il risultato è di quelli che può far sorridere l’intera tifoseria. La classifica li premia, e oggi hanno offerto ai miei occhi una prova più che buona. Come detto, il settore è quasi tutto pieno, e il loro tifo tiene testa ai dirimpettai rossoblu.

Nel complesso, una bella giornata ultras per me, grazie al grande colore e calore che viene sistematicamente trasmesso dagli spalti.

Pierpaolo Sacco