Il Potenza batte il Teramo e si prende la vetta della classifica. Festa grande allo stadio “Viviani” per questa sofferta vittoria dei padroni di casa che arriva al 93′ minuto grazie alla rete di Longo, ma andiamo con ordine.

Incuriosito dalla presenza teramana, gruppo che nella mia storia fotografica e nella passata militanza ultras, per forza di cose e per combinazioni varie vedo all’opera per la prima volta, raggiungo lo stadio in attesa del collega Davide, con il quale mangiamo e beviamo qualcosa prima di raggiungere il punto di ritrovo degli ultras potentini. Dopo varie chiacchiere e scambi di vedute con conoscenti e amici, come sempre il tempo si rivela inesorabile e tiranno, conducendoci a poche manciate di minuti dall’inizio dell’incontro.

Oggi, il Potenza Calcio ha indetto la “Giornata Rossoblu”, pertanto non saranno ritenuti  validi abbonamenti e ingressi di favore. Rimango in parte deluso perché mi aspettavo il pienone ma così non è stato, comunque l’impatto è pur sempre notevole. Il muro offerto dalla Ovest è di quelli che non si sgretolano con il tempo, passano gli anni, anzi quando il settore si popola, immancabilmente si riesce a tornare indietro con la memoria, a quando la curva appariva sempre bella, colorata e con il solito materiale sempre curato nei suoi dettagli. Particolarità questa che è diventata una cifra stilistica rimasta immutata e ancora attuale nella realtà potentina.

Arrivano alla spicciolata anche gli ultras teramani. Quantitativamente sono circa un centinaio. Rimango particolarmente colpito constatando come lo zoccolo duro della tifoseria sia caratterizzato da tutti i 100 presenti. Compatti, decisi, belle manate, cori secchi, il settore ospiti quest’oggi non ha certamente deluso, anzi mi prometto di rivederli quanto prima all’opera in casa propria, in cerca di conferme dell’ottimo livello di tifo espresso per il quale non posso far altro che complimentarmi.

Clima particolare invece quello che si respira a Potenza, dove l’aria dei piani alti ha galvanizzato l’ambiente a dispetto di un pienone che, come detto, è stato bel lungi dal realizzarsi. Inusuale temperatura estiva per essere metà ottobre e per una città nota invece per la rigidità climatica: allo stadio si vede ancora tanta gente a maniche corte o addirittura a torso nudo.

La Ovest non avrebbe bisogno di presentazioni ma ci mette comunque del suo per dimostrare di meritare tutta la sua fama. Cori secchi alternati a battimani, una varietà di cori molto singolari e quando arriva il goal nel finale, lo stadio diviene una bolgia raggiungendo l’apice a coronamento di novanta minuti su buoni livelli.

Partita insomma senza dubbio azzeccata sul piano del tifo: potentini e teramani erano belli negli anni ’90 e lo sono rimasti fino al 2019. Passano gli anni, ma l’impronta è sempre la stessa.

Pier Paolo Sacco