Da oggi , con la collaborazione di Luca Baraldi la ” mente ” dell’organizzazione delle coreografie della terza generazione delle Brigate , vi racconterò in varie parti la storia di un gruppo di ragazzi di 18 anni che presero le redini della curva alla fine degli anni 80 , quando il gruppo di San Biagio era in difficoltà per le condanne di Genova , e la portarono nel nuovo millennio.
Erano i tempi del “maestro ” Guerra , di ” Nazareth ” Lemon , del “nonno ” Nicolini , di ” Wonder Woman ” Barbara e tanti altri oltre che modestamente dell’esen ” Modena Est.
Correva l’anno 1991 , il Modena andò in ritiro a Mezzocorona , fu eliminato dalla Sampdoria in coppa Italia e ad Ancona esordirono per la prima volta i 2 aste ( brigate ovunque , sempre con voi , bg rules e il simbolo ) fatti con il metodo dello scotch usato per delimitare i bordi e poi pitturati che utilizzammo in seguito per la coreografia di cui vi parlerò.
Fu per noi un anno speciale perché per la prima volta nella storia delle brigate ( e anche uno dei primi gruppi del nord Italia ) , facemmo tutte le trasferte con lo striscione , da Lecce a Taranto , da Palermo ad Avellino , da Caserta a Cosenza a Messina.
Ai tempi andare in trasferta non era una gita per clubs come ora anche perché raramente al sud c’era la scorta e spesso ( es Taranto , Avellino e Lecce ) si divideva il settore con locali ostili.
A Febbraio cominciammo ad organizzarci per la coreografia per le partita con la reggiana e a quella col Taranto per gli 80 anni del Modena fc.
Con il metodo che vi ho detto prima facemmo lo striscione di 80 metri che vedete nella foto e il bandierone con l’80 sotto le tribune del Braglia ma ad alcuni venne l’idea di fare delle scritte contro la società con la bomboletta e l’allora presidente Farina ci denunciò per poi fortunatamente , ritirare la denuncia.
Quel giorno a Baraldi e Guerra venne l’idea della storica frase ” noi e il Modena un binomio inscindibile e una fede ineguagliabile” che poi mettemmo anche in una maglietta in seguito.
Il bandierone con il simbolo del Modena invece venne ricamato a mano e poi portato negli stadi con 2 piani ( avellino , Ascoli ) e tuttora si vede in tribuna o in gradinata .
Arrivò il giorno della partita e la curva era in parte vuota e allora usammo lo stratagemma di lasciare vuoti gli spazi sotto i bandieroni per sembrare di più.
Ai lati c’erano i cartoncini gialli e blu mentre al centro c’erano quelli bianchi col simbolo e la scritta dello striscione che molti hanno conservato come cimelio.
Un ricordo commovente quel giorno fu lo striscione per Giorgio ( grande tifoso vero amico , vivere nei nostri cuori non è morire ) esposto in gradinata che avevamo messo in curva l’anno prima nella sfida casalinga con l’Ancona a una settimana dalla sua morte.

[Fonte: Parlando di Sport]