Presentazione Alessandria 2015/16Alessandria, giovedì 16 luglio 2015, presentazione della squadra alla città.

Gli ultras decidono di raggiungere Piazza Marconi (dov’è previsto l’evento) in corteo da Piazzetta della Lega (dall’altro capo del centro di Alessandria).

Durante il percorso si respira aria di festa, la gente è carica, quest’anno i Grigi hanno uno squadrone. Si accendo i fumogeni e vengono fatti esplodere due piccoli botti e il corteo sfila fino all’imbocco della piazza, già stracolma e ruggente.

Come al solito ai lati del corteo sfilano anche gli uomini della Digos, che con le loro telecamere riprendono tutto il corteo prima, e tutta la serata di festa poi.

Durante la presentazione della nuova squadra, un gruppo di ragazzi della Gradinata Nord srotola uno striscione: “Per indossare la nostra maglia sputare sangue ad ogni battaglia”, che vale come monito ai nuovi acquisti e non solo, vista la rovinosa fine dello scorso campionato.

La serata scorre veloce e l’atmosfera è quella della festa e i ragazzi della Nord sono soddisfatti di come sia andata la prima festa della nuova stagione.

Il giorno dopo però squilla il telefono a due ragazzi e dall’altro capo dell’apparecchio ci sono i funzionari della Digos che li invitano a presentarsi in questura entro venti minuti.

I ragazzi mollano il lavoro e corrono in questura, dove viene notificata loro una denuncia che si tramuta in una sanzione pecuniaria di 103 euro. Motivo? Aver percorso parte di Corso Roma (la via principale di Alessandria, attraversata durante il corteo della scorsa sera) con un fumogeno in mano.

Purtroppo la stampa locale ha etichettato come “criminali”, “idioti” e addirittura come “Dr. Jekyill e Mr.Hyde” i due ragazzi che con il loro fumogeno volevano solo dare colore alla festa, senza probabilmente (eufemismo) informarsi sulle loro reali “colpe”, bensì facendo affidamento al solito sentito dire e al comunicato della Digos.

Con questo breve articolo, che spero possa fare aprire gli occhi al lettore acritico locale o nazionale che sia, esprimo al contempo massima solidarietà verso questi due ragazzi.

Davide Ravan.